17 Maggio, 2024
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Recovery, l’ultima bozza: impatto del 3% sul Pil. Investimenti a quota 70%

Migliora anche l’effetto sull’occupazione.

Raddoppiati i fondi per cultura e turismo.

Nel complesso, gli interventi di Next Generation Ue uniti a React Ue (i fondi di coesione per ridurre la diseguaglianza tra le Regioni) valgono 222 miliardi

ROMA – Un impatto del 3 per cento sulla crescita, superiore al 2,3 per cento stimato in precedenza, grazie a una quota di investimenti che arriva al 70 per cento e che produrrebbe anche un aumento dell’occupazione superiore rispetto a quello stimato in precedenza. Sono le stime sul Recovery Fund, tratte dall’ultima bozza trasmessa dal governo alle forze di maggioranza. Oltre un terzo delle risorse, 68,94 miliardi, saranno destinati alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica. CIrca la metà, 36 miliardi, saranno destinati a nuovi progetti.

Nel complesso, gli interventi vanno oltre i 209 miliardi di cui si era parlato in precedenza e vanno leggermente oltre i 222. Infatti oltre ai 196 miliardi del Next Generation Eu, ci sono i 13 di React-Eu (i fondi di coesione per ridurre le disuguaglianze tra le REgioni) e 1,2 miliardi del Just Transition Fund. “Anche parte della politica di coesione e di altri fondi europei del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2021-2027, nonchè i fondi di bilancio nazionali, concorrono, in parte, al finanziamento della strategia di riforme e investimenti delineata nel PNRR. Si è ritenuto pertanto opportuno promuovere un’integrazione delle risorse finanziarie”, spiega il governo nella bozza trasmessa oggi.

 

Impatto del 3% sul Pil

“Nelle bozze di lavoro preliminari di Pnrr, – si legge nel testo messo a punto dal governo – si stimava un impatto positivo sul Pil reale crescente nel corso del tempo e pari a 2,3 punti percentuali aggiuntivi nell’anno finale del Piano rispetto allo scenario tendenziale di finanza pubblica. L’incremento della quota di investimenti che ora arriva al 70% del RRF (con conseguente riduzione della quota di incentivi al 21%), assicurerebbe, secondo stime in corso, un impatto sul Pil di circa 3 punti percentuali e un incremento occupazionale superiore a quello precedentemente stimato”.

 

Digitalizzazione, cultura, istruzione e ricerca

Sono 45,86 i miliardi messi a disposizione per digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura.  Di questi, 34,75 saranno destinati a nuovi progetti. Sono invece 27,91 i miliardi messi a disposizione per istruzione e ricerca. Di questi, 22,29 miliardi saranno destinati a nuovi progetti

 

Si allunga la durata del Superbonus al 110%

Per aumentare l’efficienza energetica e favorire la riqualificazione degli edifici il recovery plan prevede 30,4 miliardi. Il piano “punta ll’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e privato con contestuale messa in sicurezza e digitalizzazione delle strutture”. Per quanto riguarda il patrimonio privato, è prevista l’estensione della misura del super-bonus del 110% al 31 dicembre del 2022 per il completamento dei lavori nei condomini e al 31 dicembre del 2023 per gli Iacp e per gli interventi di messa in sicurezza antisismica. E’ anche potenziato lo stanziamento per gli Interventi di efficientamento energetico e riqualificazione degli edifici pubblici delle aree metropolitane.

 

Raddoppiati i fondi per il turismo

Sono più che raddoppiati i fondi destinati a turismo e cultura dal Recovery Plan: nell’ultima bozza viene indicato uno stanziamento totale di 8 miliardi, più del doppio rispetto ai 3,5 miliardi della bozza del piano del 30 dicembre, e che aveva suscitato fortissime critiche, anche nell’ambito della maggioranza.

 

Infrastrutture e mobilità sostenibile

Per Alta Velocità di rete e manutenzione stradale 4.0′ il Recovery Plan si focalizza sulle infrastrutture necessarie alle grandi linee di comunicazione, innanzitutto quelle ferroviarie, in un ottica di mobilità rapida, sostenibile e tecnologicamente avanzata. Accanto a un consistente intervento sulla rete ferroviaria, che è stato ulteriormente potenziato nel Mezzogiorno grazie al supporto dei fondi strutturali che non erano stati spesi, sono previsti alcuni investimenti per la messa in sicurezza e il monitoraggio digitale di viadotti e ponti stradali nelle aree del territorio che presentano maggiori problemi. Le risorse complessive per questa componente sono pari a 28,3 miliardi.

 

Più fondi per la salute

Alla sanità saranno destinati 19,7 miliardi dei fondi complessivi del Next Generation EU. Di questi,18 miliardi sono a valere sul Recovery fund e 1,7 sul React Eu. Il comparto si articola in due componenti: “assistenza di prossimità e telemedicina” a cui sono destinati 7,9 miliardi in totale e “innovazione dell’assistenza sanitaria” che assorbirà 11,8 miliardi. Nella prima versione del piano alla sanità erano destinati 9 miliardi di euro.

(La Repubblica)

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