3 Maggio, 2024
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Cosa sappiamo del nuovo ceppo del Covid

Come si diffonde, qual è il tasso di letalità, dove si è sviluppato. Ecco cosa dicono gli esperti

Numerosi Paesi stanno chiudendo il traffico aereo con il Regno Unito dopo la scoperta di un nuovo ceppo di coronavirus che si diffonde in maniera molto più rapida. A rendere la situazione ancora più caotica è l’approssimarsi della Brexit, che aveva portato molti esportatori a concentrare le consegne prima del 31 dicembre in modo da attutire le ripercussioni di un eventuale divorzio senza accordo tra Londra e Bruxelles e che ora si trovano di fronte alla possibilità di un blocco dei trasporti allargato a tutta l’Europa.

Quando è stato scoperto il nuovo ceppo?

Il 14 dicembre il segretario alla Salute britannico, Matt Hancock, ha annunciato l’identificazione di una variante del nuovo coronavirus, molto più contagiosa. Hancock ha collegato il nuovo ceppo al forte incremento dei contagi registrato nei giorni precedenti nel Sud-Est dell’Inghilterra. Sei giorni dopo, intervistato da Sky News, Hancock ha parlato di una situazione “ormai fuori controllo” e ha invitato la popolazione allo stretto rispetto delle norme di sicurezza. Patrick Vallance, consigliere scientifico capo del governo britannico, ritiene che la diffusione della variante sia partita dal Kent, dove è stata rilevata per la prima volta il 20 settembre, o da Londra, dove è stata rilevata il 21 settembre. A metà novembre, già il 28% dei nuovi casi di Covid-19 nella capitale erano attribuibili al nuovo ceppo. Alcuni esperti interpellati dal Daily Telegraph ritengono che i primi focolai si siano sviluppati in alcune prigioni del Kent e da li’ il virus si sia propagato a Londra.

Il nuovo ceppo è più letale?

Non ci sono al momento elementi che indichino un maggior tasso di mortalità legato alla nuova variante del coronavirus. Il ceppo presenta numerose mutazioni, alcune delle quali interessano la proteina S di superficie, che consente al virus di penetrare nella cellula. Secondo le prime analisi la mutazione permette una diffusione del 70% più rapida rispetto alle precedenti versioni del virus. Secondo Vallance, l’elevata contagiosità sta rendendo questa variante “il ceppo dominante” in aree come Londra, dove sarebbe responsabile del 60% dei contagi registrati a dicembre.

Il nuovo ceppo resisterà al vaccino?

Secondo Hancock è “altamente improbabile” che il nuovo ceppo di coronavirus resista al vaccino, dal momento che il siero agisce direttamente sulla proteina S di superficie. Vallance è più cauto e ha avvertito che le analisi secondo le quali il nuovo ceppo potrebbe essere meno letale e non dovrebbe resistere al vaccino sono ancora “preliminari”. Secondo gli scienziati, la variante potrebbe essere emersa in pazienti affetti da infezioni croniche a causa di un sistema immunitario debole. Neville Sanjana del New York Genome Center ha dichiarato al Wall Street Journal che le “singole mutazioni di solito non alterano la performance dei vaccini”. Anche per Moncef Slaoui, capo dell’Operazione Warp Speed, è “molto improbabile” che i vaccini attualmente disponibili non siano efficaci. “Fino ad ora, non credo che ci sia stata una sola variante resistente al vaccino”, “non possiamo escluderlo, ma ora non c’è”.

Il nuovo ceppo si è sviluppato solo in Inghilterra?

Ravi Gupta, virologo dell’Università di Cambridge, ha riferito di un nuovo ceppo dalle caratteristiche simili che è stato identificato in Sudafrica e si sarebbe sviluppato in modo indipendente. Un’altra variante mutata del nuovo coronavirus è stata registrata in Danimarca e appare legata ai focolai partiti dai visoni da allevamento. Lo scorso aprile, ha spiegato Gupta, in Svezia era stata identificato un altro nuovo ceppo con due cambiamenti genetici che lo avevano reso due volte più contagioso. Le mutazioni dei virus sono pero’ un fenomeno frequente ed è quindi assai plausibile che questi ceppi si siano sviluppati separatamente.

(Agi)

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