27 Luglio, 2024
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Cerveteri: addio a Federico, “Ciacco” per gli amici

di Alessio Pascucci

È un giorno molto doloroso. Ed è difficile trovare le parole. Ripenso ai tanti momenti spensierati passati con Federico a scuola, a quando tornavamo insieme a Cerveteri, alle cene, alle tante feste. Poi con gli anni ci siamo un po’ persi di vista. Io frequentavo l’università a Roma, lui a Viterbo. Fino a quando non è tornato con tutta la sua energia nelle nostre vite aprendo Caronte.

Non so se esista una definizione esatta di quel posto magico che aveva creato. Non era un ristorante, non era un pub; era più un luogo di ritrovo, che aveva il sapore di casa. Ci andavi per poter staccare da tutto e immergerti in una atmosfera completamente diversa. Come se scendendo quei gradini, ci fosse un portale per un’altra dimensione. E quel bigliardino, compagno di tante serate, ne era forse il simbolo perfetto.

Federico, Ciacco come lo abbiamo sempre chiamato noi, era così. Mai invadente, sempre disposto ad accogliere. E Caronte, ribattezzato ovviamente “da Ciacco”, rifletteva questa natura.

Potrei raccontare tanti aneddoti, ma quello che forse mi ha sempre fatto sorridere di più avvenne una sera, tantissimi anni fa, proprio al Parco della Rimembranza (ancora Caronte non esisteva). Non vedevo Federico da un po’, perché come ho detto viveva e studiava in un’altra città. Mi disse che aveva messo su un gruppo musicale e me ne parlava con grande enfasi. Da sempre appassionato della musica emergente e indipendente, ero entusiasta di quel progetto. A un tratto gli chiesi quale strumento suonasse lui. E Federico mi rispose che non suonava niente e neanche cantava: era il manager del gruppo. Ecco Federico è sempre stato così. Sorprendente.

Al liceo leggeva sempre testi interessanti e fuori dal mainstream. È grazie a lui che scoprii Barnum di Alessandro Baricco. All’interno della raccolta c’è un meraviglioso pezzo su Pat Garrett e Billy the Kid. Lo lessi tutto d’un fiato proprio sul suo libro che mi aveva passato durante una lezione. Il brano parla del destino, di come lo si incontra e del modo in cui si decide di vivere la propria vita. I due protagonisti, Pat Garrett e Billy the Kid appunto, avevano entrambi fatto scelte particolari, soprattutto considerato l’ambiente circostante in cui erani cresciuti e avevano saputo portarle avanti senza tener conto del giudizio degli altri. Spesso ho ripensato a quel testo che non rileggo da allora – saranno passati più di vent’anni – e ogni volta l’ho collegato a Federico, convinto che abbia saputo vivere la sua vita – purtroppo troppo breve – proprio in questo modo: costruendosi giorno per giorno il proprio destino e incurante dei giudizi degli altri. Un atteggiamento che ho sempre stimato.

Ciao, Federico, buon viaggio. Spero che la terra possa esserti lieve. Nello stesso modo di come tu lo sei sempre stato per noi.

Alessio

 

Per chi volesse salutare Federico, i funerali si svolgeranno domani, sabato 12 dicembre alle ore 15:00 presso la Parrocchia Santa Maria Maggiore.

 

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