Saranno funerali blindati quelli di Enrico Nicoletti, il presunto “cassiere” della Banda della Magliana morto giovedì a 84 anni in una clinica di Roma dov’era ricoverato da qualche tempo per gravi problemi di salute. Li celebrerà don Marco Meraviglia lunedì nel piccolo cimitero di Colli, frazione di Monte San Giovanni Campano, all’interno della cappella di famiglia, dove riposano i genitori. Nato nel 1936 nell’antico palazzo Nicoletti, nel cuore della frazione di Colli, a diciotto anni si era arruolato nei Carabinieri. Il sogno, presto interrotto, era inizialmente quello di seguire le orme di tanti parenti e fratelli del padre Armando. Un solo anno all’interno dell’Arma e poi la decisione di abbandonare la divisa e di restare a Roma. Qui è iniziata la sua parabola discendente tra fasti e potere, lusso e malavita. Nicoletti ha costruito centinaia di palazzi (a Cassino e Pontecorvo), università (Tor Vergata e l’ex plesso di via Vetiche a Cassino), ospedali. Più volte inquisito e processato, è sceso a patti con la malavita e ha fatto affari con esponenti della politica.
Banda della Magliana, morto Nicoletti, il “cassiere”
