2 Maggio, 2024
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Coronavirus, la mascherina incontra l’arte. Una mostra allo Spallanzani

Grazie a 52 artisti che hanno raccolto la sfida e l’hanno trasformata in oggetto creativo. Un’iniziativa di speranza e resistenza, Con testimonial d’eccezione che hanno collaborato gratuitamente al  progetto

Può diventare una mascherina, simbolo di restrizione e chiusura, uno strumento per affrontare pandemia e isolamento? Anche l’arte e cultura sono importanti per lottare contro il Covid e a dimostrarlo è il progetto “Mascherina della vittoria”, avviato oggi dall’ospedale Spallanzani e dalla galleria Vittoria di via Margutta, con la guida di Tiziano Todi: sono 52 gli artisti che hanno raccolto il suo invito a reinventare la mascherina chirurgica ad arte, creando un vero e proprio composizione artistica grazie alla fantasia di ciascuno degli artisti.

Le mascherine, da simbolo di pandemia e sofferenza, diventano un simbolo di fantasia e arte. Non sono più mascherine, ma quadri e composizioni con soluzioni e fantasie insolite e creative: la mascherina chirurgica diventa un fiocco gigante che adorna il collo, una tela dove dipingere un borgo tipico italiano, una composizione floreale, una riproduzione del viso di un gattino o di un bacio tra due innamorati.

In tutto sono almeno 40 le mascherine realizzate all’interno del progetto: saranno indossate anche dal personale sanitario dell’ospedale Spallanzani, simbolo della lotta al Covid e modelli d’eccezione in nome dell’arte. Saranno accompagnati da testimonial dello spettacolo che hanno scelto di partecipare gratuitamente al progetto, come Elena Sofia Ricci, Alessandro Preziosi, Eva Grimaldi.

A partire da domani saranno tutte esposte in una mostra fotografica presso l’atrio dell’ospedale Spallanzani, grazie al partenariato di Acea. L’ospedale Spallanzani ha dedicato molta importanza a questo progetto: “I sorrisi ormai sono nascosti dalla mascherina, indumento entrato prepotentemente nella quotidianità. Questo progetto rappresenta un momento di riflessione e di speranza per raccontare attraverso l’arte il periodo storico che stiamo vivendo”, spiega l’ospedale in una nota.

(La Repubblica)

 

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