29 Aprile, 2024
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Seguono l’ambulanza fin sotto la casa del paziente Covid e poi insultano l’equipaggio

Torino: blitz dei negazionisti

 

Un suv di grossa cilindrata segue l’ambulanza per le strade di Torino. È fine ottobre, è notte e gli infermieri, che stanno raggiungendo un paziente Covid, si accorgono dopo pochi chilometri di essere seguiti e avvisano la centrale operativa del 118 che a sua volta chiama la centrale radio della polizia.

A bordo del suv ci sono due persone e non mollano la presa fino a quando non raggiungono l’ambulanza ormai a destinazione sotto casa del paziente. Il conducente scende e inizia a insultare gli operatori del mezzo di soccorso. È un negazionista e sostiene che il mezzo giri vuoto per creare il panico.  L’altra persona, che rimane in macchina, filma tutto con il telefonino come se stesse documentando qualcosa. Poi arriva una pattuglia e i due vengono identificati mentre gli infermieri del 118 portano a termine il loro intervento.


L’episodio è raccontato nel dettaglio nella scheda di intervento di quella notte che il personale di soccorso ha compilato e consegnato in centrale ed è arrivato sul tavolo della direttrice del 118, Rita Rossi e del prefetto di Torino che si è già detto preoccupato dell’accaduto riservandosi, in caso si verifichino altri episodi simili di convocare un tavolo in prefettura con il 118 per discutere del problema.

“Ho segnalato il fatto al nostro ufficio legale chiedendo che venisse fatta una segnalazione in procura”, spiega la dirigente del 118.

Il conducente che ha interrotto il lavoro degli operatori trattenendoli sotto casa del paziente potrebbe rischiare una denuncia per interruzione di pubblico servizio.

Questo è di certo l’episodio più grave capitato a Torino ma non è l’unico. “Alla postale abbiamo segnalato un video girato da una donna che sostiene che noi giriamo con i mezzi vuoti”, spiega ancora la dirigente del 118.

Il fatto non è molto diverso da quello registrato a Milano qualche giorno fa quando una negazionista ha preso a calci un’ambulanza chiamata per un intervento da codice giallo.

“Terroristi”, ha detto la donna ai sanitari che erano arrivati in viale Monza a sirene spiegate per l’urgenza dell’intervento.

(La Repubblica)

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