13 Maggio, 2024
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2020, fuga da New York

Pandemia, crisi economica, aumento di crimini e omicidi. Ecco le ragioni che hanno spinto più di 300 mila abitanti della Grande Mela all’esodo negli ultimi sette mesi

Il tramonto di New York. Più di 300.000 abitanti l’hanno abbandonata negli ultimi otto mesi, scrive il New York Post.  I residenti della città hanno presentato oltre 290 mila richieste di cambio di indirizzo dal primo marzo al 31 ottobre, secondo i dati diffusi dal servizio postale degli Stati Uniti in base a una richiesta del Freedom of Information Act, ma il numero dei traslochi potrebbe essere ancora più alto: spesso un cambio di indirizzo non corrisponde a una persona ma a una coppia o a un’intera famiglia facendo ipotizzare che siano ben oltre i 300 mila gli abitanti che hanno lasciato la città.

Qualunque sia il numero esatto, l’esodo – iniziato quando il Coronavirus ha colpito New York all’inizio della primavera – è molto maggiore rispetto agli anni precedenti.

Da marzo a luglio, ci sono state quasi 245 mila richieste di cambio di indirizzo verso destinazioni fuori città, più del doppio delle circa 100 mila nello stesso periodo del 2019.

La fuga da New York è alimentata non solo dalla pandemia, ma anche dalle preoccupazioni economiche, dal caos scolastico e dall’aumento della criminalità, affermano gli esperti. Michael Hendrix, direttore della politica statale e locale al Manhattan Institute, che ha commissionato indagini sullo stato della città, non è rimasto sorpreso dai dati. “Penso che le persone abbiano paura”, ha detto Hendrix. “Temono di contrarre un virus mortale, hanno paura dei possibili crimini e di altri problemi legati alla qualità della vita  come la questione della spazzatura e della pulizia della città”.

Un’indagine effettuata tra luglio e agosto ha rilevato che il 44% degli intervistati aveva preso in considerazione l’idea di trasferirsi fuori città nei quattro mesi precedenti. Le ragioni? Il costo della vita è la principale. Più di un terzo, il 38%, ha affermato di ritenere che la città stia andando nella direzione sbagliata e solo il 38% ha valutato la qualità della vita come buona o eccellente. Più della metà, il 53%, ha affermato di essere molto preoccupato di rimandare i propri figli a scuola.

I crimini gravi sono aumentati nel 2020 e gli omicidi sono stati 344 fino ad ottobre, superando il numero totale del 2019.

Senza contare le sparatorie, che secondo i dati registrati fino all’8 novembre, sono aumentate del 94% rispetto al 2019.

“Il motivo principale per cui le persone lasciano la città è l’incertezza su quando la pandemia sarà finita e quanto velocemente si riprenderà l’economia di New York”, ha spiegato al giornale Kathryn Wylde, capo di Partnership for New York City. “Più di mezzo milione di newyorkesi che erano impiegati nei settori della vendita al dettaglio, della ristorazione e dei servizi hanno perso il lavoro e non possono permettersi gli affitti cittadini. La decisione tardiva di riaprire scuole pubbliche e private ha costretto molte famiglie a trasferirsi in modo da poter rispettare le scadenze per le iscrizioni nei distretti in cui vivevano durante la pandemia”.

I dati postali mostrano che molti newyorkesi in fuga hanno semplicemente attraversato il confine per Long Island, Westchester o New Jersey.

Secondo un report di Miller Samuel e Douglas Elliman, pubblicato nel giugno scorso e citato da Cnbc, per fuggire dalla pandemia, chi poteva lavorare in smart working si è trasferito altrove provocando il crollo del mercato degli affitti a New York nel mese di giugno. A giugno, 10mila nuovi appartamenti sono entrati nel mercato delle locazioni, un incremento di oltre l’85% rispetto a maggio. E i prezzi medi degli affitti, secondo il report, sono scesi a giugno dell’8% rispetto all’anno precedente.

Il segmento del mercato delle abitazioni più colpito dalla crisi è quello degli appartamenti di grandi dimensioni destinati alle famiglie. Gli agenti immobiliari sottolineano che molte famiglie si sono infatti trasferite nei sobborghi, dove sono disponibili case con giardino e spazi più grandi.

Altri newyorkesi sono andati più lontano, da Los Angeles a Honolulu.

(La Repubblica)

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