Pubblicato uno studio dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo)Β sull’immunitΓ da Covid. Il lavoro suggerisce che le persone che hannoΒ giΓ Β contratto il virus non devono abbassare la guardia
Nei pazienti meno gravi il livello di anticorpi prodotti dal sistema immunitario per combattere il virus si dimezza entro un meseΒ dalla guarigione. Queste le conclusioni di uno studio condotto dal team del LaboratorioΒ CovidΒ dell’Istituto Europeo di Oncologia, guidato dai ricercatori FedericaΒ Facciotti, MarinaΒ MapelliΒ e SebastianoΒ Pasqualato.
I risultati, pubblicati sulΒ JournalΒ ofΒ ClinicalΒ Medicine, devono essere confermati da studi piΓΉΒ ampi e di lungo periodo,Β giΓ in corso alloΒ Ieo. Ma allo stato attuale il lavoro suggerisce cheΒ le persone che hannoΒ giΓ contratto il virus non devono abbassare la guardia, ma continuare, come tutti, ad adottare le misure di riduzione di rischio individuale di contagio. Indica, inoltre, che il test sierologico non puΓ² essere utilizzato per rilasciare l’ipotetica “patente di immunita’”, ma Γ¨ efficace come sistema di monitoraggio sistematico per identificare e bloccare sul nascere i nuovi focolai.
Il test sierologico “Elisa”
“Il tema della reinfezione diventa importante nella seconda ondata del virus, ma il tracciamento delle persone positive alΒ CovidΒ si Γ¨ presentato come unaΒ prioritΓ sin dall’esordio della pandemia”, spiegaΒ Facciotti. “Il tampone naso-faringeo Γ¨ infatti uno strumento economicamente oneroso ed è in grado di dare riposte circa la presenza di infezione esclusivamente al momento del prelievo. Per questo inΒ IeoΒ – prosegue – ci siamo concentrati anche sull’elaborazione di un test sierologico ELISA (acronimo perΒ EnzymeΒ LinkedΒ ImmunosorbentΒ Assays) in grado di misurare la quantitΓ Β di anticorpi prodotti dal sistema immunitario in risposta al contatto virale e la loro persistenza nell’organismo. Abbiamo messo a punto, in collaborazione con il Laboratorio di FedericoΒ FornerisΒ dell’UniversitΓ di Pavia, un test che rileva le immunoglobuline G (IgG), affidabile al 95 per cento, a un costo accessibile per tutte le strutture di ricerca. Successivamente lo abbiamo utilizzato per uno studio pilota su un campione di medici e infermieri malati di Covid-19, con l’obiettivo di identificare l’intensitΓ Β e la durata dell’azione protettiva degli anticorpi nei soggetti infettati”.
“Abbiamo studiato i sieri di 16 malati di forme meno gravi diΒ CovidΒ e di 23 che hanno invece richiesto il ricovero ospedaliero in terapia intensiva – affermaΒ MapelliΒ -. Li abbiamo quindi confrontati con i sieri di 436 soggetti sicuramente non infetti, in quanto aderenti a studiΒ IeoΒ svolti prima del 2015. Abbiamo trovato che iΒ pazienti non ospedalizzati avevano livelli di tutti gli anticorpiΒ anti-CovidΒ piΓΉΒ bassiΒ rispetto ai pazienti ricoverati in terapia intensiva, e che questi livelli, eccetto quelli degli anticorpi contro la proteina virale N, risultavano dimezzati entro un mese dalla scomparsa del virus dall’organismo”.
La vita degli anticorpi
“La nostra osservazione – prosegue Mapelli – si Γ¨ fermata, per ora, a 4 settimane dallaΒ negativizzazione, ma stiamo studiando la ‘vita degli anticorpi’ per un periodo piΓΉ lungo e in una popolazione piΓΉ ampia, all’interno di un progetto di sorveglianza e analisi dell’immunitΓ Β che riguarda un campione di 1.500 dipendentiΒ Ieo, svolto in collaborazione con la Fondazione Europea GuidoΒ Venosta”.
Lo studio conferma le conclusioni di altre ricerche precedenti. “I nostri risultati confermano gli studi cinesi e inglesi – dichiaraΒ PasqualatoΒ – che, su popolazioni diverse, hanno dimostrato che gli anticorpiΒ anti-CovidΒ diminuiscono nel tempo e dunque aver avuto l’infezione non Γ¨ di per sΓ© un’assicurazione contro il virus”.
Pasqualato sottolinea ancora:Β “Va precisato tuttavia che il concetto di immunitΓ non Γ¨ solo legato agli anticorpi perché il sistema immunitario utilizza anche altre difese anti-virus, tra cui l’immunitΓ cellulare. Potrebbe accadere che la mancanza di anticorpi permetta una possibile reinfezione per nuova esposizione al virus, ma non si sviluppino sintomi di malattia perchΓ© il sistema immunitario,Β giΓ allenato, si attiva. In attesa di ulteriori studi sulla reinfezione Γ¨ importante cheΒ chi haΒ giΓ contratto il virus, sia in forma lieve che grave, si comporti come il resto della popolazioneindossando la mascherina, osservando il distanziamento, lavandosi di frequente le mani e partecipando agli studi di tracciamento, ove disponibili”.
(Agi)


