29 Aprile, 2024
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Coronavirus, la proposta di due Nobel francesi: lockdown a dicembre per salvare il Natale

Si avvicina quota un milione di morti. Migliaia in piazza a Londra e in Israele sfidano le restrizioni

I due premi Nobel per l’Economia nel 2019, Esther Duflo e Abhijit Banerjee, moglie e marito che vivono a Parigi, propongono un «lockdown a dicembre in tutta la Francia per salvare il Natale in famiglia». I due economisti chiedono, sulle colonne di Le Monde, «di decretare un confinamento in tutto il territorio per il periodo dal primo al 20 dicembre» in una soluzione «chiara, uniforme e trasparente» che punta a limitare i contagi di Covid-19 durante gli assembramenti familiari, e in particolare quelle degli anziani, i piu’ colpiti dalla malattia. I due autori affermano che «il costo dell’istruzione sarebbe molto basso», con l’annullamento o il mantenimento a distanza delle ultime due settimane di lezione dell’anno solare. Il costo economico sarebbe meno «importante» di quello della «cancellazione del Natale», o di un piu’ drastico ri-confinamento poche settimane dopo a causa dei contagi durante le celebrazioni di fine anno. «Lo shopping natalizio potrebbe essere incoraggiato durante il mese di novembre», sostiene la coppia. Altrimenti, l’aumento dei casi di nuovo coronavirus registrato in Francia per diverse settimane potrebbe costringere il governo a nuovi lockdown, o addirittura a «vietare viaggi e riunioni familiari» durante il periodo natalizio.

Intanto si avvicina la quota di un milione di morti per Covid-19. Secondo gli conteggi, aggiornati minuto per minuto dalla Johns Hopkins University, le vittime accertate dall’inizio delle pandemia hanno superato di molto i 990mila. Dall’inizio dell’epidemia sono stati ufficialmente diagnosticati oltre 32,7 milioni di casi di infezione, di cui almeno 22,3 milioni ora considerati guariti. Gli Stati Uniti sono il paese più colpito sia in termini di decessi sia di casi, con oltre 204mila decessi. Seguono il Brasile con più di 140mila, l’India con oltre 94mila morti.

Vaccini, appello delle grandi potenze all’Onu

L’India, che è il più grande produttore di vaccini al mondo, utilizzerà le sue risorse nella lotta contro la pandemia Covid-19 “per tutta l’umanità”, ha promesso all’Onu il suo primo ministro Narendra Modi. All’Assemblea generale annuale delle Nazioni Unite, l’America Latina e l’Australia hanno chiesto la solidarietà delle grandi potenze, in particolare attraverso il libero accesso ai futuri vaccini, mentre Stati Uniti, Europa e Giappone hanno già riservato più della metà delle dosi inizialmente previste.

Stati Uniti, cresce il numero dei decessi

Gli Usa hanno registrato 48.918 casi nelle ultime 24 ore, per un totale di 7.076.828 infezioni dall’inizio dell’epidemia. Le vittime sono 204.480, comprese le 909 registrate nelle ultime 24 ore.

Il Brasile ha registrato nelle ultime 24 ore altri 869 decessi legati al coronavirus e 28.378 nuovi casi di contagio. Il numero delle vittime sale a 141.406 mentre i casi accertati dall’inizio dell’epidemia sono 4.717.991.

 

India, oltre 94mila morti

L’India ha registrato nelle ultime 24 ore 88.600 nuovi casi, per un totale di 5.992.532 infezioni dall’inizio dell’epidemia. Il numero di decessi legati alla malattia è salito invece a 94.503, compresi i 1.124 morti registrati nelle ultime 24 ore.

La Tunisia

ha registrato nei primi nove mesi del 2020 un calo del 60% delle sue entrate turistiche, essenziali per la sua economia, ha spiegato il ministro del Turismo. Molti hotel chiusi durante la crisi sanitaria non hanno potuto riaprire.

Londra, proteste contro le restrizioni

Dieci persone sono state arrestate e quattro agenti di polizia sono stati feriti a Londra durante una protesta che ha riunito migliaia di oppositori delle restrizioni adottate nel Regno Unito di fronte alla recrudescenza del nuovo coronavirus.

 

Israele, proteste contro il leader Netanyahu

Migliaia di israeliani hanno protestato davanti alla residenza ufficiale del primo ministro Benjamin Netanyahu per chiedere le sue dimissioni. Le proteste contro il leader israeliano vanno avanti da settimane nonostante un nuovo rigoroso lockdown. Israele sta infatti affrontando una delle peggiori epidemie di coronavirus al mondo e da venerdì sono entrate in vigore nuove rigide regole di blocco. Ma la Knesset, il parlamento israeliano, non è stato in grado di concordare una proposta di legge che vietasse il diritto di protesta. Netanyahu ha spinto con forza per il divieto delle manifestazioni, sostenendo che rappresentano una minaccia per la sicurezza pubblica. Gli oppositori lo accusano di usare la crisi sanitaria come pretesto per porre fine a settimane di manifestazioni contro di lui.

Cina

La Cina ha registrato altri 14 casi di coronavirus, tutti diagnosticati a viaggiatori provenienti dall’estero. Da 42 giorni nel Paese non si registrano contagi locali.

L’Australia revoca il coprifuoco imposto a Melbourne

L’Australia revocherà all’alba di lunedì il coprifuoco imposto a Melbourne, la seconda città più popolosa del Paese, per arginare la diffusione del coronavirus, a fronte di un calo del numero di infezioni. Lo hanno riferito le autorità dello stato di Victoria. Il governo di Victoria ha imposto il 9 luglio il confinamento nella città di circa 5 milioni di abitanti. La revoca del coprifuoco, in vigore tra le 21:00 e le 5:00, è la seconda tappa del piano per un graduale di ritorno alla normalità, che potrebbe durare fino alla fine dell’anno.

(La Stampa)

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