30 Aprile, 2024
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Inchiesta sulla Lega, denaro anche a una società panamense

I 250mila euro che transitano dalla fiduciaria Fidirev destinati anche a un conto nel paradiso fiscale del Centro America

C’è anche una società panamense tra i destinatari del flusso di denaro. I duecentocinquantamila euro che passano dalla fiduciaria Fidirev e finiscono su conti elvetici arriverebbero anche a Panama. Non è chiaro se quei soldi facciano parte degli 800 mila euro dell’operazione Film Commission o di altre provviste. Gli accertamenti finanziari sono ancora in corso. Ma la società panamense è uno dei punti su cui si concentrano le indagini della procura e del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano, che due giorni fa hanno portato ai domiciliari i tre commercialisti Lega: Michele Scillieri, nel suo studio è stato registrato e domiciliato il movimento «Lega per Salvini premier», Andrea Manzoni, revisore del gruppo alla Camera e  Alberto Di Rubba, amministratore del gruppo al Senato. Per capire quale sia stata la destinazione finale della provvista, i magistrati hanno già avviato da un paio di mesi una rogatoria in Svizzera.

Sostegni, sentito già tre volte dal carcere di San Vittore,

ha chiarito che lui si è occupato come prestanome solo di una parte delle transazioni, quelle già individuate nelle indagini, e che la «mente» delle operazioni, anche quelle a lui sconosciute, era il commercialista Michele Scillieri. E in uno dei verbali Sostegni ha riportato anche una battuta che Scillieri avrebbe fatto rispondendo «servono per la campagna elettorale» alla sua domanda: «Che ve ne fate di tutti questi soldi?».

Il procuratore Eugenio Fusco e il pm Stefano Civardi hanno provato ad avere chiarimenti sul punto, ma Sostegni l’ha liquidata come una battuta. E allo stato tracce di soldi che vanno finiscono nelle casse della Lega non sono state trovate.

Sostegni si è assunto, invece, tutte le sue «responsabilità» sulla vicenda che ruota attorno al capannone di Cormano (Milano), ma ha detto di non essere al corrente degli altri flussi di denaro su cui sta lavorando la procura. È probabile che nelle prossime settimane il prestanome, difeso dal legale Giuseppe Alessandro Pennisi, venga ascoltato ancora dai pm.

(La Stampa)

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