29 Aprile, 2024
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Vaccinazione antinfluenzale: da inizio ottobre, tra mille dubbi

La campagna di vaccinazione antinfluenzale quest’anno inizierà prima del solito, per cercare di prepararci al meglio ad una possibile seconda ondata di Covid.

Una mossa annunciata negli scorsi mesi, e confermata ora dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della determina Aifa che autorizza l’aggiornamento della composizione dei vaccini per la stagione 2020-2021. L’agenzia, citando una circolare del Ministero della Salute del 4 giugno (in cui si estende l’offerta gratuita del vaccino anche alla fascia dei 60-64enni), raccomanda di partire con le prime iniezioni già a inizio ottobre, quasi un mese prima della data ordinaria, e di offrire i vaccini ai soggetti eleggibili durante tutta la stagione influenzale.
Si tratta di una riconferma dell’importanza delle vaccinazioni antinfluenzali, che quest’anno saranno parte integrante della nostra strategia anti-Covid per decongestionare gli ospedali e ridurre il numero di persone con sintomi che obbligano il personale a svolgere approfondimenti per escludere un’Infezione da Covid-19. Normalmente, in base alla nostra situazione climatica, il periodo destinato alle vaccinazioni antinfluenzali va da metà/fine ottobre fino a fine dicembre, quando l’epidemia di influenza è ormai agli sgoccioli e non è più particolarmente vantaggioso il ricorso al vaccino. Vista l’attuale situazione epidemiologica relativa alla circolazione di SARS-CoV-2, tuttavia, Aifa e Ministero della Salute concordano sull’utilità di anticipare le vaccinazioni già a inizio ottobre, per minimizzare il rischio di contagi visto che la protezione indotta dal vaccino comincia circa due settimane dopo la vaccinazione e perdura per un periodo di sei/otto mesi per poi decrescere. E di offrire il vaccino per le categorie a rischio anche oltre fine dicembre.

I vaccini influenzali trivalenti, si legge nella determina, sono costituiti, per la stagione 2020-21, da antigeni virali per 2 ceppi di tipo A (A/Guangdong-Maonan/SWL1536/2019 e A/Hong Kong/2671/2019) e un ceppo di tipo B (B/Washington/02/2019 lineaggio B/ Victoria). Nel caso dei vaccini quadrivalenti, è previsto l’inserimento anche del ceppo B/Phuket/3073/2013 lineaggio B/Yamagata.
Vista l’importanza della campagna vaccinale di quest’anno, inoltre, su indicazione del Ministero le Regioni hanno incrementato quasi del 50% gli acquisti di vaccini contro l’influenza, con l’obiettivo di raggiungere una copertura minima del 75% degli aventi diritto, e una ottimale del 95%.

 Scorte ridotte

Anche così, i problemi non mancano. L’incetta di vaccini per le categorie a rischio ha infatti ridotto le scorte disponibili per chi il farmaco deve comprarlo in farmacia. Tra questi bambini e ragazzi, categoria particolarmente esposta ai virus influenzali. “Ogni anno abbiamo circa 8 milioni di malati di influenza – ha sottolineato Andrea Crisanti, professore di Microbiologia dell’Università di Padova, durante la trasmissione Agorà su Rai 3 – soprattutto concentrati tra i 4 e i 15 anni. Sicuramente un ragazzo malato di influenza in questo momento fa scattare tutto il meccanismo di protezione anti-Covid che distoglie tante risorse preziose. Numerosi colleghi, tra cui anche io, hanno sostenuto la necessità di rendere obbligatorio o incoraggiare fortemente la vaccinazione antinfluenzale”. Un’operazione più complicata del previsto – ha aggiunto l’esperto – perché “anche i servizi vaccinali sono intasati da tutte le vaccinazioni non fatte l’anno passato, quindi sembra facile da dire ma non così facile da realizzare”.

A confermare la carenza di vaccini per il canale farmacia sono intervenute anche le associazioni di categoria. “Il rischio concreto di carenza di vaccini antinfluenza dovuto all’incremento delle richieste delle Regioni per i soggetti più a rischio ha reso difficoltosi i rifornimenti da parte dei produttori al canale distributori intermedi-farmacie, attraverso il quale viene dispensato annualmente più di un milione di dosi”, si legge in una nota diffusa dall’Associazione distributori farmaceutici (Adf) e Federfarma Servizi, in cui si chiede al Governo garanzie “per assicurare le forniture di vaccini antinfluenzali ai magazzini delle nostre strutture, il coinvolgimento dei quali è indispensabile affinché le dosi necessarie giungano attraverso le farmacie e i medici a tutta la cittadinanza”.

Un clima di incertezza

Un fronte caldo insomma, su cui le Regioni saranno chiamate a rendere conto dell’attività di preparazione svolta negli scorsi mesi. Cittadinanzattiva attiva ha annunciato una ricognizione sul tema, per verificare se la programmazione regionale riuscirà a dare seguito alle indicazioni giunte dal Ministero della Salute e dal Cts. “Una situazione ancora non chiara sta provocando un clima di incertezza e di ansia nelle persone”, spiega Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva. “Per questo vogliamo avere dalle Regioni un quadro chiaro e capire se effettivamente saremo pronti ad ottobre alla campagna vaccinale antinfluenzale auspicata da ministero, Cts e mondo della scienza. Noi cittadini siamo pronti a fare la nostra parte, è necessario sapere se tutti lo siano” 

Le gare d’acquisto

La richiesta di informazioni, portata avanti attraverso l’accesso civico generalizzato (il cosiddetto Foia italiano) riguarda l’esito e la data delle gare d’acquisto regionali per i vaccini, le quantità acquistate, e inoltre categorie target individuate per la vaccinazione antinfluenzale 2020/2021, misure organizzative volte a favorire la massima accessibilità alle immunizzazioni da parte dei cittadini, e misure che si intendono predisporre per fronteggiare una eventuale carenza vaccinale nelle farmacie destinata alle categorie non a rischio.

(La Repubblica)

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