29 Aprile, 2024
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Primo caso di Covid in una scuola. L’annuncio via mail: “Restate a casa”

In isolamento da stamattina 60 studenti dell’ultimo anno e alcuni professori della Marymount International School sulla Cassia. Nei giorni scorsi le proteste dei ragazzi: “Spazi troppo stretti”

La scuola era ripresa da appena due giorni, il 2 settembre. E, invece, stamattina, alle 6.50 è arrivata una mail urgente: 60 ragazzi e alcuni professori del “grade twelve”, l’ultimo anno, venivano invitati a rimanere a casa perché una loro compagna era risultata positiva al coronavirus. Una comunicazione più o meno simile è stata inoltrata anche ai genitori degli altri alunni informandoli che, però, loro potevano continuare perché le misure di contrasto al contagio avevano permesso di isolare le singole classi. Ed è così che la Marymount International, prestigioso istituto scolastico internazionale sulla Cassia, che va dalle elementari al liceo, è diventata la prima scuola con un caso di Covid della città.

Per i 60 allievi dell’ultimo anno è stato come tornare a qualche mese fa. Già stamattina hanno ripreso con le video-lezioni alle quali speravano di avere detto definitivamente addio. Un periodo buio dal quale questi ragazzini di 16 0 17 anni speravano di essere usciti: mercoledì erano felicissimi di essere tornati a scuola e di rivedere gli amici dopo sei mesi. Appena due giorni ed ecco, di nuovo, il Covid: tutti a casa, sono monitorati dalla Asl Roma 1 che aspetterà sette giorni per verificare eventuali sintomi prima di effettuare i tamponi. Già ieri pomeriggio i giovanissimi hanno scritto, tutti insieme, una lettera al dirigente scolastico lamentandosi per l’accaduto e chiedendo una maggiore sicurezza alla ripresa delle attività normali. Hanno puntato il dito contro spazi troppo stretti durante le pause e segnalato altri ragazzini che hanno avuto contatti con la compagna contagiata e che dovrebbero essere isolati esattamente come loro.

Intanto le chat dei genitori di una delle scuole di elezione dell’alta borghesia romana, preferita anche dei figli di tanti professionisti stranieri sono impazzite:

chi si preoccupa, chi chiede delucidazioni, chi ha già deciso di autoisolarsi e chi, invece, teme per i figli più piccoli. Alcune mamme e papà se la sono presa con la scuola che, a loro dire, avrebbe permesso alla studentessa di rientrare in classe prima di ricevere l’esito del tampone e che ha peccato, a loro modo di vedere, di una certa superficialità.

Mentre altri, per lo più quelli delle altre classi, si sono detti soddisfatti dei protocolli seguiti dall’istituto dove sono segnati percorsi obbligati per andare in classe, in bagno o alla mensa. “Non mi posso proprio lamentare – ha detto una mamma – i percorsi sono tutti distinti e la scuola viene sanificata in continuazione. E’ tutto così ben organizzato che i diversi gruppi non si incontrano mai tra di loro e questo ha permesso di isolare subito quella classe e permettere alle altre di andare a scuola normalmente”.

(La Repubblica)

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