14 Maggio, 2024
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Tour de France: Alaphilippe conquista tappa e maglia gialla

Forse non avrà la stessa forma dello scorso anno, forse non vestirà la maglia gialla 14 giorni. Forse… Intanto Julian Alaphilippe si conferma il francese più affidabile per sfatare un tabù di vittorie al Tour che dura ormai dal 1985, anno del quinto trionfo di Bernard Hinault. Nel secondo arrivo a Nizza, Alaf vince alla sua maniera. Uno scatto secco sul Col de Quatre Chemins, circa 13 km dall’arrivo, di fatto una versione più corta del Col d’Eze (quello che tradizionalmente decide la Parigi-Nizza). La sensazione è che voglia l’assolo, nei fatti non va così. Gli resta attaccato lo svizzero Hirschi, poi arriva anche Simon Yates. Con il senno del poi meglio: fosse rimasto solo, nel km finale sarebbe rimbalzato contro un ventaccio contrario. “Non avevo ancora vinto in questa stagione, sono felice. La squadra ha dato tutto, per fortuna con Hirschi e Yates abbiamo collaborato. Una vittoria dedicata a mio padre che è scomparso”, commenta tra le lacrime

Giornata spettacolare nell’epilogo, ma complessivamente tranquilla nonostante gli organizzatori piazzino pietanze indigeste per muscoli ancora non totalmente rodati.

Col de la Colmiane e Col De Turini sono salite toste. Una tranquillità comunque prevedibile, almeno dando un’occhiata anche alla storia della Grande Boucle. Portiamo ad esempio la seconda tappa del Tour del 1977: Aspin, Tourmalet (!), Aubisque. Era l’ultimo Tour di Eddy Merckx, un po’ appannato ma pur sempre Merckx. In quella tappa arrivò terzo, vinse Thurau che tenne la gialla per un paio di settimane, ma al momento buono il Tour se lo prese Thevenet. I migliori però arrivarono, secondo più secondo meno, tutti insieme. Come adesso. Di fatto, l’unico a perdere terreno è Daniel Martinez: non un big, ma pur sempre un fresco vincitore del Delfinato. Lo penalizza una caduta in discesa.

I francesi dunque tornano ad esaltarsi per Alaphilippe, anche perché Pinot sembra avvolto da una maledizione.

“Ho dolori dappertutto, ma per fortuna non c’è nulla di rotto: riparto”, spiega l’uomo che tanto ama l’Italia. Chi invece non sopravvive alla cadute è Philippe Gilbert: non parte, frattura alla rotula sinistra. Nei suoi articoli per Le Soir, il principe delle Ardenne aveva manifestato una inquietudine quasi profetica.

La cronaca di giornata inizia con la fuga di gente ancora non fuori classifica (siamo all’inizio), ma che il Tour non può vincerlo. Otto in avanti: Sagan, Postlberger, Cosnefroy, Asgreen, Skujins, Perez, Gogl e Trentin, quest’ultimo il primo a mollare per una foratura. Cosnefroy passa primo sul Col de la Colmiane, Perez sul Col de Turini, dove si stacca Sagan. E’ qui che Alexander Kristoff torna nei ranghi: la maglia gialla resta come premio ulteriore ad di una carriera già ricca.

La discesa dal Turini, con la pioggia del giorno prima, sarebbe un incubo. Per fortuna ci pensa il sole ad asciugare la paura e, a parte una foratura di Pogacar (il capitano di Aru, lo ha chiaramente detto il sardo, arrivato peraltro con oltre 2′ di ritardo), non offre spunti particolari. Provano a fregarlo quelli della Jumbo (Roglic e Dumoulin, per l’olandese anche una caduta in salita): operazione fallita.

I battistrada si arrendono ai piedi del Col d’Eze. Qui segnali dal gruppo: fa l’andatura Deceuninck (la squadra di Alaf). In testa passa primo Nicolas Roche, ma tutto è rimandato al Col de Quatre Chemins. Alaf, Hirschi, Adam Yates: una poltrona per tre. La freddezza di Hirschi (un ex iridato tra gli Under 23), uno che si idrata con calma a 500 metri dall’arrivo, è un segnale da non sottovalutare. Ma Alaphilippe vola sulle sue motivazioni.

ORDINE D’ARRIVO

1. Julian Alaphilippe (Fra, Deceunink-Quick Step) in 4h55’27”
2. Marc Hirschi (Svi, Team Sunweb) s.t.
3. Adam Yates (Gbr, Mitchelton-Scott) a 1″
4. Greg Van Avermaet (Bel) a 2″
5. Sergio Higuita (Col) s.t.
6. Bauke Mollema (Ned) s.t.
7. Alexey Lutsenko (Kaz) s.t.
8. Tadej Pogacar (Slo) s.t.
9. Maximilian Schachmann (Ger) s.t.
10. Alberto Bettiol (Ita) s.t.
14. Alejandro Valverde (Esp) s.t.
16. Miguel Angel Lopez (Col) s.t.
17. Egan Bernal (Col) s.t.
18. Nairo Quintana (Col) s.t.
20. Richard Carapaz (Ecu) s.t.
22. Tom Dumoulin (Ned) s.t.
29. Thibaut Pinot (Fra) s.t.
31. Primoz Roglic (Slo) s.t.
61. Fabio Aru (Ita) a 2’09

CLASSIFICA GENERALE

1. Julian Alaphilippe (Fra, Deceuninck-Quick Step) in 8h41’35”
2. Adam Yates (Gbr, Mitchelton-Scott) a 4″
3. Marc Hirschi (Svi, Team Sunweb) a 7″
4. Sergio Higuita (Col) a 17″
5. Tadej Pogacar (Slo) s.t.
6. Esteban Chaves (Col) s.t.
7. Davide Formolo (Ita) s.t.
8. Egan Bernal (Col) s.t.
9. Richard Carapaz (Ecu) s.t.
10. Tom Dumoulin (Ned) s.t.

(La Repubblica)

 

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