29 Aprile, 2024
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Scuola, rischio richiesta esonero dei prof ultra 55enni.

I presidi: didattica a distanza compatibile con quarantena

Resta da risolvere il problema delle aule. «Da una ricognizione fatta, stimiamo che su 350mila aule in tutta Italia, siano 20mila quelle che non sono in regola con le nuovi disposizioni sul distanziamento sociale e che gli enti locali stanno cercando di reperire» spiega il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli

Genitori che chiedono che i figli il 14 settembre rientrino a scuola in sicurezza e senza dover indossare le mascherine in aula per tutta la durata delle lezioni. Malumori di alcuni docenti, che non si sentono tranquilli a tornare ad insegnare in presenza. Poi ci sono gli spazi che gli Enti locali in alcuni casi non hanno provveduto o non sono riusciti a trovare e i banchi monoposto, che arriveranno a ridosso della ripartenza dell’anno scolastico o a lezioni già iniziate. Ce ne è abbastanza insomma per far impensierire i dirigenti scolastici a tre settima dallo squillo della prima campanella previsto il 14 settembre

Rischio richiesta esonero da parte dei docenti ultra 55enni

Un tema rilevante riguarda appunto i cosiddetti lavoratori fragili. Mentre fino al 31 luglio scorso era possibile per il docente over 55 anni svolgere il lavoro agile e gli esami di maturità a distanza, con la ripresa dell’anno scolastico questa tipologia di servizio è stata mandata in pensione dal Dl agosto, anche se rimangono le tutele previste per chi ha gravi patologie. Per essere considerati lavoratori fragili – si legge nel testo dell’Istituto superiore di Sanità – è necessaria la presenza di alcune tipologie di malattie cronico degenerative (ad es. patologie cardiovascolari, respiratorie e dismetaboliche) o di patologie a carico del sistema immunitario o quelle oncologiche, indipendentemente dall’età. Sta di fatto che l’Ocse ha certificato che il corpo docente in Italia è il più anziano tra i Paesi dell’Ocse e l’Italia ha la quota maggiore di docenti ultra 50enni. Questo fa temere un numero elevato di assenze di lavoratori fragili a cui dovranno far fronte con le supplenze i provveditorati e i dirigenti scolastici. C’è insomma la possibilità concreta che molti lavoratori ultra 55 enni che si trovano in situazioni critiche presentino un certificato medico di esonero dalla presenza sul posto di lavoro considerato a rischio.

Tra le criticità citate dall’Iss nelle linee guida sulla gestione dei contagi a scuola c’è la compatibilità della didattica a distanza da attivare in caso di classe messa in quarantena con il fatto che la quarantena è attualmente equiparata a malattia e impedirebbe ai docenti di fare lezione, anche se a distanza. Sul punto però dissente il presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp), Antonello Giannelli: «Il fatto che la quarantena sia equiparata a malattia dal punto di vista del trattamento previdenziale non significa – spiega – che il docente, se è in buone condizioni di salute sia esentato dalla didattica a distanza»

Mancano all’appello 20mila classi a norma

Resta da risolvere il problema delle aule. «Da una ricognizione fatta, stimiamo che su 350mila aule in tutta Italia, siano 20mila quelle che non sono in regola con le nuovi disposizioni sul distanziamento sociale Gli enti locali si sono mossi per reperirle. Speriamo ce la facciano»

Banchi monoposto in tre tranche

Infine c’è il discorso banchi monoposto che dovrebbero arrivare entro ottobre. «Il commissario Arcuri ci ha parlato di consegna in tre tranche. La prima più consistente entro la prima settimana di settembre, la seconda entro fine mese e la terza entro metà ottobre». Nel periodo in cui le classi saranno ancora sprovviste di banchi monoposto sarà obbligatoria la mascherina durante la lezione. Non sarà facile tenerla per cinque ore soprattutto per i ragazzi della primaria, tanto più che mentre per la scuola secondaria, in caso di difficoltà a rispettare le norme sul distanziamento è prevista l’attivazione dlla didattica a distanza, per la primarie quest’ultima è un’ipotesi considerata residuale. «Ecco perché – conclude Giannelli – il commissario Arcuri ci ha garantito che i banchi saranno consegnati prioritariamente alle scuole primarie»

Sul tavolo nodo trasporti e personale

Si punta anche ad una soluzione “condivisa” tra governo, regioni e Comuni sul servizio di scuolabus per garantire a tutti gli alunni di poter tornare in classe. Da quanto stilato negli allegati all’ultimo Dpcm firmato dal premier Conte e dedicato esplicitamente alle “linee guida per il trasporto scolastico dedicato” gli scuolabus potranno viaggiare con la capienza massima consentita «nel caso in cui la permanenza degli alunni nel mezzo non sia superiore ai 15 minuti». In tutti gli altri casi, sottolinea il protocollo dovrà essere rispettata la distanza di un metro. Tutti gli studenti, ad eccezione di quelli di età inferiore ai sei anni e a coloro che hanno delle disabilità, dovranno indossare obbligatoriamente la mascherina «al momento della salita sul mezzo». Regioni ed enti locali hanno fatto presente che così facendo però rischia di mancare all’appello il 50% dei mezzi e che per reperirli (ad esempio usando i bus turistici) servono più risorse. Il 24 agosto è previsto un incontro tecnico proprio sul tema dei trasporti in vista della ripresa della scuola. E la coordinatrice degli assessori regionali alla Scuola, l’assessore toscano Cristina Grieco aggiunge che le Regioni – che dovrebbero incontrare il ministro dell’Istruzione Azzolina nei prossimi giorni – sperano di ricevere al più presto i finanziamenti per mettere in campo ulteriore organico – Ata e docenti – per il funzionamento degli istituti.

(Il Sole24Ore)

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