28 Marzo, 2024
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L’unione sacra per sostenere Raggi, di Pierluigi Battista

Scusate, ma tirare in ballo, come dalla parti del Pd si comincia malamente a fare, l’antifascismo, la difesa repubblicana, la battaglia contro il nemico della democrazia, e tutto per preparare il terreno alla rielezione della sindaca di Roma (aiuto!), mi pare un po’ troppo

Troppo offensivo per l’antifascismo, prima di tutto, che è una cosa molto seria, un valore fondato su una storia drammatica e non può essere masticato come un chewing-gum per dare nobiltà a piccoli accordicchi senza decenza. Offensivo per i valori repubblicani, di cui nessuno può vantare il monopolio. Offensivo per la democrazia, che è scelta tra due schieramenti che si combattono aspramente ma lealmente, senza sfoderare toni da guerra civile. E offensivo anche per Virginia Raggi, che, eventualmente, meriterebbe di essere giudicata per l’efficacia con cui ha ripulito Roma dai cumuli di immondizia che la ammorbano. Ma il richiamo all’unione sacra è irresistibile, facile da maneggiare, senza il fastidio di dire agli elettori quello che in una democrazia sana dovrebbe essere scontato: votatemi per ciò che faccio e propongo, questi sono i programmi, queste sono le priorità, questa è la candidatura credibile che presentiamo agli elettori. In mancanza di tutto questo, si tirano fuori dall’armadio le bandiere dell’antifascismo, dell’allarme democratico, del tutti insieme contro l’orco. Facile, facilissimo. C’è fortemente da dubitare che stavolta sia efficace. Anche perché l’allarme democratico, il richiamo all’unità repubblicana eccetera eccetera fu già saccheggiato dall’arsenale del Pd per combattere con veemenza e ardore antifascista il vituperato «populismo» che un tempo era il nemico, ma nel frattempo, con un esercizio di contorsionismo politico da professionisti, è diventato alleato di governo e forse, chissà, addirittura partner strategico. Il vuoto, il nulla politico, ricevono dalla pratica dell’allarmismo democratico un’arma formidabile per nascondere le lacune di una politica evidentemente non all’altezza. E l’idea che per l’ennesima volta la politica si metta a giocare la partita un tempo grande e tragica dei «fascisti» contro i «comunisti» non può che gettare nello sconforto chi pensava che gli armamentari antichi fossero caduti in desuetudine. Un’altra illusione. Una delle tante.

(Corriere della Sera – Battista 23 Agosto 2020

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