19 Maggio, 2024
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Coronavirus Lazio, caos e lunghe file al San Giovanni per i test da rientro. D’Amato: “Drive-in 7 giorni su 7”, Cluster in una casa di riposo

Drive in aperti 7 giorni su 7, dalle 9 alle 18, per affrontare il grande afflusso di cittadini che al rientro dalle vacanze devono sottoporsi al tampone. La Regione Lazio corre ai ripari dopo i forti disagi della mattinata, quando centinaia di auto hanno atteso per ore sotto al sole cocente nei vialetti intorno all’ospedale San Giovanni, prima di poetr fare il test come prescrive il ministero della Salute, a coloro che rientrano da Spagna, Grecia, Croazia e Malta.

“Considerato l’iper afflusso di oggi domenica 16 agosto al drive-in del San Giovanni sono aperti anche il drive-in del Forlanini e quello del Santa Maria della Pietà che al momento sono praticamente vuoti. Da domani tutti i drive-in sono operativi 7 giorni su 7 (dalle ore 9 alle ore 18)”, spiega l’assessore alla sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato.

“Sono partiti questa mattina i test all’aeroporto di Fiumicino che è il primo scalo internazionale italiano a partire con i test e voglio ringraziare Adr e il ministero della Salute – aggiunge D’Amato – Da lunedì al via i test anche a Ciampino. Si tratta di uno sforzo straordinario poiché stiamo parlando della metà dell’intero traffico italiano. Chiediamo comprensione per le attese, da domani migliorerà la performance e martedì andremo a pieno regime”.

 

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Coronavirus Lazio, code al drive in dell’ospedale San Giovanni. Test a Fiumicino

 

“Qui c’è una situazione indecente, sembra che sia l’unico centro in tutta Roma dove poter fare i tamponi”, racconta uno dei  romani in coda all’ospedale San Giovanni dopo essere rientrato da Fuerteventura, Spagna, dove ha trascorso le ferie estive.

“Ci sono in fila anche persone che hanno fatto il test sierologico e sono in attesa di un tampone che confermi la positività al Covid. Speriamo di non ammalarci noi per l’attesa qui, o per un colpo di sole”, aggiunge.

“Davanti a me ce ne saranno ancora una settantina”, prosegue l’uomo. Le macchine entrano a una alla volta al San Giovanni Addolorata, ma le operazioni per effettuare i test, lamenta chi è in coda, avvengono molto lentamente.  Scarsa l’organizzazione, manca persino l’acqua. “Qui l’acqua che hanno distribuito all’inizio è finita”, raccontano, “ora c’è solo una fontanella per rifornirci”.

Il bollettino: 68 nuovi casi: 24 da casa di cura

Sono 68 nel Lazio i nuovi casi. Di questi, circa 1/3 riguardano un cluster in una casa di cura e 1/3 sono di importazione o “riguardano giovani di rientro dalle vacanze: sette di rientro da Malta, tre dalla Croazia, tre dall’Ucraina, tre dalla Spagna (uno da Formentera), tre dalla Grecia (Corfù), uno dalla Romania e uno dal Libano”.  “Individuato un cluster in una casa di cura nella Asl Roma 1 le Ancelle Francescane del Buon Pastore in via di Vallelunga. Sono 24 i pazienti positivi tutti nella struttura di lungo degenza. Il caso indice con molta probabilità è un operatore sanitario. La Asl Roma 1 sta svolgendo l’indagine epidemiologica e predisponendo gli eventuali trasferimenti dalla struttura. Si stanno verificando il rispetto delle prescrizioni ed è stata data indicazione alla struttura di tenere costantemente informati i familiari dei pazienti. Verifiche in corso su tutta la struttura che è stata posta in isolamento”.

Attivati i 12 box a Fiumicino

Al Leonardo da Vinci invece sono in funzione da qualche ora i 12 box in grado di effettuare tamponi nasofaringei per circa 480 passeggeri. I cittadini verranno poi inviati al proprio domicilio presso il quale dovranno rimanere in isolamento in attesa della comunicazione da parte della Asl per l’esito dell’esame e la procedura da seguire nei giorni successivi.

Coronavirus, a Fiumicino via ai tamponi per chi rientra dall’estero.

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“E’ un lavoro molto impegnativo – spiega Alessio D’Amato, presente nello scalo romano –  Nella sola giornata odierna sono infatti previsti oltre duemila arrivi. Finora c’è  un’attesa di circa 25 minuti ma stiamo cercando di velocizzare il più possibile le operazioni”.

Tre le modalità per chi arriva da zone a rischio

“Ricordo – ha spiegato D’Amato – che le modalità sono tre: o si arriva con un test già fatto nelle 72 ore precedenti la partenza, o si fa qui in aeroporto, a Fiumicino a partire da oggi e da domani a Ciampino, oppure, per quanto riguarda la città di Roma, lo si può fare in uno dei 15 drive-in che sono stati messi a disposizione. Per quanto ci riguarda – ha continuato – stiamo facendo uno sforzo massimo”.

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“Chiediamo però – ribadisce l’assessore –  la collaborazione di tutti. Se c’è un pò di attesa, è un’attesa che riguarda il bene primario, che è la salute di tutti. La situazione ci preoccupa perché, come avete visto, i dati sono in costante aumento. Noi prevediamo un aumento anche nei prossimi giorni e questo ci deve far sicuramente  mantenere alta l’attenzione. Ci tengo poi a dire una cosa molto semplice: noi possiamo fare tutti gli sforzi ed è appunto ciò che stiamo facendo, ma se non c’è la collaborazione nel rispetto delle distanze, nell’indossare le mascherine e nel lavaggio delle mani, saranno sforzi che andranno vanificati. E’ inutile – ha concluso – che una persona se ne vada per quindici giorni in vacanza senza rispettare alcuna regola e poi torna in Italia e si fa fare il tampone qui. Noi, ovviamente, glielo facciamo ma bisogna però essere molto chiari: questa è una sfida che si vince assieme”.

(La Repubblica)

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