10 Maggio, 2024
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Palamara: “Davigo teste a discarico, si astenga o sarà ricusato”

Piercamillo Davigo, togato del Csm che fa parte del collegio della sezione disciplinare che martedì prossimo celebrerà la prima udienza del processo a carico di Luca Palamara, è stato citato come testimone dallo stesso Palamara. Per questo, a prescindere dalla decisione della disciplinare sull’accoglimento della richiesta, dovrebbe astenersi o sarà ricusato. Lo annuncia il legale del pm, il magistrato della Cassazione, Stefano Giaime Guizzi, in una memoria inviata alla sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura.

La richiesta di “autorizzazione alla citazione” di Davigo “quale teste a discarico dell’incolpato” è una circostanza che “pone il consigliere Davigo “qualunque sarà la determinazione che assumerà” la sezione disciplinare “in ordine alla richiesta di escussione dello stesso quale teste, in una condizione davvero ‘sui generis’, tale da consigliarne l’astensione” oppure “in difetto, da indurre sin d’ora questa difesa a formulare istanza di ricusazione”, si legge nella memoria inviata a Palazzo dei Marescialli. Per Davigo infatti, sostiene la difesa di Palamara, “si verrebbe a determinare la singolare situazione di un soggetto che riveste, nello stesso processo, la posizione di teste su (taluni dei) fatti oggetto di incolpazione, nonché di giudice degli stessi”.

LA MEMORIA: “DAVIGO E FAVA PARLARONO DI DIVERGENZE VEDUTE IN PROCURA ROMA”

Un incontro del togato del Csm Piercamillo Davigo con Stefano Fava, ex pm romano che presentò un esposto alla prima commissione del Consiglio superiore della magistratura contro l’ex procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone e l’aggiunto Paolo Ielo per presunte irregolarità nella gestione delle inchieste sull’avvocato Piero Amara, nel quale i due parlarono di “divergenze di vedute” all’interno della procura di Roma e di quei “possibili conflitti di interesse”, oggetto poi dell’esposto richiamato nelle incolpazioni rivolte a Luca Palamara dalla procura generale della Cassazione. E’ questa, in base a quanto esposto nella memoria presentata alla sezione disciplinare di Palazzo dei Marescialli dal difensore di Palamara, una delle ragioni per cui Davigo dovrebbe astenersi dal far parte del collegio davanti al quale martedì prossimo inizierà il processo disciplinare a Palamara.

“In particolare, il dottor Fava ha riferito che in occasione di un incontro avvenuto a fine febbraio 2019 presso il ristorante ‘Il Baccanale ‘oggetto del suo colloquio” con Davigo fu “oltre ad una sua possibile candidatura alle elezioni per il rinnovo degli organismi dell’Associazione nazionale magistrati, l’esistenza di ‘divergenze di vedute’ all’interno del suo Ufficio di appartenenza (la Procura della Repubblica di Roma), e in particolare di ‘possibili conflitti di interesse’ che egli aveva segnalato ‘tra il Procuratore ed alcuni indagati'”, si legge nella memoria .

DIFENSORI SPINA

Nicola Pisani e Antonello Cimadomo, legali di Luigi Spina, uno dei 5 ex togati del Csm dimissionari lo scorso anno per il caso Palamara e per cui è stato chiesto un processo disciplinare, hanno scritto a Davigo per invitarlo a a presentarsi “per lo svolgimento di indagini difensive ai sensi dell’art. 391 bis del codice di procedura penale”. In particolare i legali chiedono al magistrato di “rendere dichiarazioni ai sensi degli articoli 391 bis c.p.p. con riferimento ai fatti contestati al Dott. Spina nell’ambito del procedimento penale 6652/2018 presso la Procura della Repubblica di Perugia in quanto in grado di riferire circostanze utili ai fini dell’attività investigativa”.

(AdnKronos)

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