5 Maggio, 2024
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“Il fascismo è stata una splendida epoca”, condannato a 2 anni a Milano

Sentenza per l’esponente dell’estrema destra Roberto Jonghi Lavarini. La frase pronunciata in un’intervista al programma tv Le Iene nel 2014

Aveva sostenuto in un’intervista tv che il fascismo «è stata una splendida epoca di riforme sociali e di grandezza dell’Italia», che festeggiava «la marcia su Roma», che «un goccino di olio di ricino è digestivo» e aveva usato espressioni antisemite. Oggi Roberto Jonghi Lavarini, esponente dell’estrema destra milanese detto «il barone nero», è stato condannato a 2 anni dal Tribunale di Milano per apologia del fascismo, a seguito dell’imputazione formulata dal pm Piero Basilone. La sentenza è stata emessa dal collegio presieduto da Luisa Balzarotti.

Jonghi Lavarini nel maggio del 2014, commentando le elezioni europee dell’epoca e parlando alla trasmissione tv Le Iene in prima serata, aveva, come si legge nell’imputazione, esaltato «principi, fatti e metodi del fascismo» e aveva propagandato «idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale». Del fascismo aveva detto anche che era stato «un grande periodo di civiltà, di benessere, di modernizzazione, di riforme economiche sociali e di grandi infrastrutture». E ancora ne aveva esaltato i metodi: «Se la forza serve per difendere il mio popolo, sono pronto ad usarla. Tranne qualche sana manganellata e qualche bicchierino di olio di ricino, non è mai successo nulla».

Sugli oppositori politici del fascismo mandati al confino si era espresso così:

«Andavano in bellissime isole a respirare aria buona, anzi se vogliamo dirla tutta l’unico errore vero di Mussolini è che è stato troppo buono».

E, infine, pure una serie di espressioni di «chiara natura razzista» contro gli ebrei. Oggi per Jonghi Lavarini è arrivata la condanna a 2 anni inflitta dai giudici dell’ottava sezione penale (motivazioni tra 90 giorni) che hanno riconosciuto il reato di apologia del fascismo, contestato dalla Procura, assorbendo come aggravante quello di propaganda di idee fondate sull’odio razziale.

(La Stampa)

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