26 Aprile, 2024
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IL 2 GIUGNO, FESTA DELLA REPUBBLICA.

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, questa nota dell’ANPI di Anguillara in vista della festa del 2 Giugno, con un sonetto del bravissimo Valerio Volpi – Il Rugantino –

Grazie all’ANPI di Anguillara, e grazie a Valerio

 

Il 2 Giugno è la festa della Repubblica. Soltanto questo e basta.

Il 2 Giugno del 1946 in Italia si svolse referendum sulla forma istituzionale che avrebbe dovuto assumere lo Stato dopo le devastanti piaghe della dittatura fascista e della guerra.

I votanti furono quasi 25 milioni, pari al 90% degli aventi diritto, e scelsero per il 54% la Repubblica e per il 45% la Monarchia, che ottenne una percentuale così elevata anche per l’incertezza sul nuovo futuro che pervase soprattutto l’elettorato del sud.

C’è anche un altro importante motivo – spesso dimenticato o non valorizzato, ma fondamentale nella vita democratica nazionale – che ci esorta a festeggiare il 2 Giugno. Per la prima volta le donne ebbero il diritto di entrare  nelle cabine elettorali, svolgendo tra l’altro un ruolo di primaria importanza sugli esiti del referendum in quanto furono numericamente maggiori degli uomini.

In questo giorno, un giorno così importante per la nostra democrazia (secondo soltanto al 25 Aprile, senza del quale non sarebbe mai esistito), il Centrodestra – o meglio l’”opposizione delle tre destre”, se vogliamo adeguarci alla terminologia di un vecchio leader che ha conosciuto giorni migliori sia in politica, sia in prestanza fisica – ha organizzato a Roma una manifestazione per protestare contro il Governo.

Naturalmente ha tutte le ragioni e le possibilità di farlo, è proprio la Repubblica che glielo garantisce, salvaguardando i diritti di ognuno.

Invitiamo però tutti a porsi una domanda. Perché farla proprio martedì 2 Giugno e non il fine settimana precedente (30 / 31 Maggio), o meglio ancora il successivo (6 e 7 Giugno), quando l’allentamento delle misure precauzionali restrittive per il Covid-19 avrebbe potuto garantire migliore organizzazione e partecipazione ?

La risposta non vola nel vento, ma risulta chiara ed evidente.

Il tentativo di monopolizzare sulla piazza e sui media la festa nazionale del 2 Giugno dimostra per l’ennesima volta in maniera netta e inequivocabile l’allergia congenita alle feste nazionali di Primavera da parte del Centrodestra, neanche fossero soffici pollini di stagione.

Già per il 25 Aprile abbiamo sentito voci deliranti di esponenti politici col prurito al naso che incitavano a cantare la Canzone del Piave (con un mese di anticipo!) invece di Bella Ciao e a dedicare ad altri motivi, seppur nobili e drammatici, la giornata della Liberazione.

Condanniamo il reiterato tentativo del Centrodestra di voler distogliere l’attenzione e di sminuire il significato delle feste nazionali sulle quali si è fondata e costruita la democrazia in Italia. Ci impegniamo a tenere vivi nelle coscienze di tutti i loro valori e a trasmetterli alle generazioni future come monito degli orrori del passato.

Il 25 Aprile è la festa della liberazione dal nazifascismo. Soltanto questo e basta.

Il 2 Giugno è la festa della Repubblica. Soltanto questo e basta.

Sezione ANPI di Anguillara Sabazia

 

Er 2 Giugno, festa della Rebubblica

Er Due de Giugno è Festa Nazzionale
e ner quarantasei venne sancito:
la Repubblica fa ‘r primo vaggito
cor referendum istituzzionale.

Venticinque mijoni de votanti
abbrogorno la vecchia monarchia
scejenno libbertà e democrazzia,
omini e donne, insieme, tutti quanti.

Eppure er Centrodestra, n’è ‘no scherno,
allergico a ‘ste Feste in Primavera,
‘sto giorno va a strilla’ contro er Governo,

e grazzie alla Repubblica ha st’onore.
Annate a protesta’ co’ la bandiera,
ma ‘r TRICOLORE mio ha ‘n antro colore.

Valerio Volpi
2 Giugno 2020

 

 

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