29 Aprile, 2024
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Test sierologici, ecco come funziona la sperimentazione su 150mila persone

La Regione comunicherà l’esito dell’esame a ciascun partecipante residente nel territorio. In caso di diagnosi positiva, l’interessato verrà messo in temporaneo isolamento domiciliare e contattato dal proprio Servizio sanitario regionale o Asl per fare un tampone naso-faringeo che verifichi l’eventuale stato di contagiosità

Al via i test sierologici su un campione di 150mila persone distribuite in duemila comuni italiani. Si tratta di un’indagine epidemiologica su scala nazionale, “firmata” dal ministero della Salute e dall’Istat, in collaborazione con la Croce rossa italiana che con i suoi volontari arriverà alle persone scelte per la campionatura. L’adesione è volontaria e i test sono gratuiti.

La Regione comunicherà l’esito dell’esame a ciascun partecipante residente nel territorio. In caso di diagnosi positiva, l’interessato verrà messo in temporaneo isolamento domiciliare e contattato dal proprio Servizio sanitario regionale o Asl per fare un tampone naso-faringeo che verifichi l’eventuale stato di contagiosità.

L’obiettivo è capire quante persone in Italia hanno sviluppato gli anticorpi al Covid-19, anche in assenza di sintomi, stimare dimensioni ed estensione dell’infezione nella popolazione e descriverne la frequenza in relazione ad alcuni fattori quali sesso, età, regione di appartenenza, attività economica. Questo al fine di indirizzare politiche a livello nazionale o regionale e per modulare le misure di contenimento del contagio.

Al via le telefonate per contattare le persone

Da oggi, 25 maggio, sono partite le telefonate da parte della Croce Rossa italiana (Cri) ai cittadini individuati nel campione di 150.000 soggetti ai quali verrà effettuato il test sierologico per mappare la diffusione del nuovo coronavirus sul territorio nazionale. Al lavoro, si apprende dalla Cri, ci sono oltre 700 operatori volontari, che hanno ricevuto una formazione nella scorse settimane.

Oltre 30mila persone solo in Lombardia

I call center operativi sono 21, uno in ogni Regione, ai quali si aggiunge un Centro nazionale di supporto. La Lombardia registrerà il più alto numero di cittadini contattati, pari a oltre 30mila. Seguono il Veneto (13mila), Emilia Romagna (12mila), Campania, Lazio e Sicilia (oltre 11mila), Piemonte (10mila) e a seguire le altre Regioni, fino alla Valle d’Aosta dove saranno contattati oltre 4mila cittadini.

I criteri del campione

Il campione, elaborato con l’Istat, viene individuato sulla base del genere e suddiviso in 6 classi d’età, per Regione ed attività lavorativa.

Croce rossa in campo per i prelievi

Gli operatori Cri saranno impegnati nelle fasi di prelievo a domicilio e negli ambulatori, ma nelle Regioni Lazio, Emilia Romagna, Piemonte, Molise e provincia autonoma di Bolzano si occuperanno solo del prelievo a domicilio.

I tempi

Il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, ha spiegato che «la durata complessiva della rilevazione dovrebbe essere di 15 giorni. C’è però un campione anticipatorio di circa 20 mila unità. Su una prima parte dei dati rilevati saremo quindi in grado di fornire delle anticipazioni», ha chiarito.

Nessun obbligo

Nessun obbligo da parte dei cittadini di rispondere alla chiamata. Ma per sensibilizzare la partecipazione su tutte le reti Rai andrà in onda uno spot dedicato all’indagine e locandine saranno affisse nelle farmacie e nelle parafarmacie, grazie alla collaborazione offerta da Federfarma e dalla Federazione dell’Ordine dei farmacisti italiani.

(Il Sole24Ore)

 

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