28 Aprile, 2024
spot_imgspot_img

Dl Rilancio: stop rata Irap per tutti fino a 250 milioni di fatturato, superbonus edilizio e proroga Cig

una sintesi delle principali misure contenute nel “DL RILANCIO”

Stop alla prima rata Irap per tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato, senza i paletti legati al volume di perdite subite a causa del coronavirus. Stop anche alla prima rata dell’Imu per alberghi, pensioni e stabilimenti balneari, a condizione che i proprietari siano anche i gestori delle attività. Altri 180 milioni per aiutare chi vive in affitto. Tax credit per le vacanze in Italia per le famiglie con Isee fino a 50mila euro anziché 35mila. Platea allargata per i contribuenti che si avvalgono del 730.

Questele ultime novità del decreto Rilancio. Tra i punti fermi resta l’ecobonus del 110% per le riqualificazioni edilizie.

Il premier Conte ha cercato di portare il testo del provvedimento sul tavolo del Consiglio dei ministri già nella serata di domenica 10 maggio, ma il confronto politico all’interno della maggioranza è continuato anche per tutta la giornata di lunedì. In serata il ministro Roberto Gualtieri ha annunciato che sono stati “sciolti” i nodi politici. A seguire il pre-Cdm. Ma il Consiglio dei ministri non è stato ancora convocato (è previsto per la giornata di martedì, probabilmente nel pomeriggio). Resta il dissenso del M5s sulle regolarizzazioni: «Il testo è stato migliorato ma non è ancora stato raggiunto un accordo» fanno sapere fonti vicine al movimento. Per contro, fonti Pd assicuravano in serata che sul tavolo del Cdm arriverà il testo di domenica sera. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha comunque confermato che «ci sarà una regolarizzazione di colf, badanti e lavoratori agricoli, che è necessaria e giusta, perché c’è carenza di manodopera e aiuterà anche a far emergere il lavoro nero».

Stop rata Irap per tutte imprese fino a 250 milioni di fatturato

«Elimineremo il saldo e acconto dell’Irap che sarà dovuto a giugno per tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato» ha annunciato poi Gualtieri al Tg5. La misura contenuta nel decreto Rilancio non avrà più quindi i paletti contenuti nelle ultime bozze, che limitavano l’intervento alle imprese tra 5 e 250 milioni che avessero subito perdite per di almeno un terzo del fatturato a causa del coronavirus.

730 possibile anche se datore non “compensa”

La platea dei contribuenti che si avvalgono del 730 si allarga, consentendo la presentazione anche a chi ha un datore di lavoro che non riesce a fare il conguaglio per mancanza di versamenti da effettuare. Lo prevede un nuovo articolo inserito in un’ultima bozza del dl Rilancio. La norma serve ad evitare le difficoltà che potrebbero incontrare i contribuenti che hanno un datore di lavoro ma che, per le difficoltà legate alla crisi, non hanno capienza per compensare tra entrate ed uscite. Anche per loro sarà possibile presentare il 730/2020 nella modalità ‘senza sostituto’ con il versamento tramite F24 o ottenere il rimborso direttamente dal fisco dopo il 30 settembre.

 

Stop prima rata IMU per alberghi e stabilimenti balneari

Stop alla prima rata dell’Imu su alberghi e pensioni, a condizione che i proprietari siano anche i gestori delle attività. Lo prevede una bozza aggiornata del decreto Rilancio. La norma include l’abolizione della prima rata dell’imposta anche per gli stabilimenti balneari, marittimi, lacuali e fluviali.

Reddito d’emergenza e cassa integrazione 

Dopo il braccio di ferro nella maggioranza si va verso un Rem, un “Reddito di emergenza”. Si tratta di un contributo temporaneo variabile dai 400 agli 800 euro limitato a due mesi. Proroga di 9 settimane degli ammortizzatori sociali: i datori di lavoro che sospendono o riducono l’attività lavorativa per l’emergenza epidemiologica da Covid-19, possono chiedere il trattamento di Cig con causale “emergenza COVID-19”, per una durata massima di diciotto settimane, di cui quattordici settimane fruibili per periodi decorrenti dal 23 febbraio 2020 al 31 agosto 2020 e quattro settimane fruibili per i periodi decorrenti dal 1 settembre 2020 al 31 ottobre 2020. Nella durata complessiva vengono considerate le 9 settimane già previste dal Dl Cura italia.

Aiuti anti-licenziamenti per pagare salari

La bozza del decreto prevede aiuti sotto forma di sovvenzioni concessi dagli enti locali per il pagamento dei salari dei dipendenti delle imprese (compresi i lavoratori autonomi) per evitare i licenziamenti durante la pandemia di COVID-19. La norma, che richiama il ricorso al Quadro temporaneo Ue sugli aiuti di Stato, prevede la possiblità di concedere aiuti di Stato sotto forma di sovvenzioni per il pagamento dei salari dei dipendenti per evitare i licenziamenti. La sovvenzione viene concessa per non più di 12 mesi dalla domanda.

Superbonus edilizio con cessione del credito a banche e imprese

Il superbonus edilizio per gli interventi in condomìni, villette ed edifici residenziali (privati e pubblici), che tiene insieme ecobonus e sismabonus e li innalza a uno sconto record del 110%, vale per tutti gli interventi di riqualificazione energetica, l’installazione dei pannelli solari e anche per il rifacimento delle facciate a condizione che nel pacchetto complessivo sia ricompreso almeno uno dei tre interventi considerato trainante: cappotto termico dell’edificio, caldaia a condensazione o caldaia a pompe di calore. Agevolati anche gli interventi antisismici al 110%.

La principale novità della norma – che consentirà a famiglie e condomìni di realizzare i lavori senza tirare fuori neanche un euro – è la possibilità generalizzata di cessione del credito a banche o alle imprese che realizzano i lavori.

Crediti d’imposta e commerciali

Potenziamento delle compensazioni di crediti d’imposta e nuovo sblocca-debiti della Pa per liquidare 12 miliardi di crediti commerciali vantati dalle imprese. Sul fronte delle compensazioni si punta ad aumentare da 700mila a un milione di euro il limite alle compensazioni orizzontali.

Aziende in crisi, aiuti su quattro livelli

Per le imprese sopra i 50 milioni di fatturato, l’intervento è affidato a Cdp, che caso per caso dovrebbe individuare lo strumento migliore utilizzando la dote da 50 miliardi attesa dal decreto. Per le imprese fra 5 (ma questa soglia è in discussione) e 50 milioni di fatturato si prevede il «pari passu», in cui lo Stato accompagna le ricapitalizzazioni private con somme uguali a quelle messe dai soci. L’ultimo livello è affidato alle Regioni, con aiuti fino a 800mila euro (120mila per la pesca e 100mila per l’agricoltura). Ma questo è uno dei capitoli su cui c’è ancora forte discussione.

Credito imposta 60% per affitti pmi

Nella bozza del provvedimento un credito d’imposta fino al 60% dell’affitto per le imprese con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni, che abbiano subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi ad aprile 2020 di almeno il 50%. Per le strutture alberghiere invece il credito è previsto indipendentemente dal volume di affari registrato nel periodo d’imposta precedente. Nei giorni scorsi i ministri Gualtieri e Patuanelli in parlamento avevano parlato di ristoro integrale per tutte le attività.

Ristoro fondo perduto per Pmi fino a 5 milioni 

Il testo, che potrebbe registrare modifiche, prevede contributi a fondo perduto per Pmi, artigiani, commercianti e autonomi fino a 5 milioni di ricavi o compensi. Il ristoro spetta se ad aprile 2020 si sono registrati cali di almeno 2/3 rispetto ad aprile 2019 e si calcola sulla differenza tra questi due mesi in base a tre fasce: 25% per chi ha fatturato o ricavi fino a 100mila euro, 20% tra 100mila e 400mila euro, 15% fino a 5 milioni. Il minimo è comunque di 1000 euro per le persone fisiche e 2000 euro per gli altri. Va fatta domanda all’agenzia delle Entrate.

Sconti fisco-Fondo Invitalia Pmi fino 50 milioni

Stando alla bozza del provvedimento, è in arrivo un mix di sconti fiscali e intervento di un apposito Fondo di Invitalia per sostenere gli aumenti di capitale delle Pmi con fatturato nel 2019 tra 5 e 50 milioni. Gli aiuti andranno alle imprese con perdite causa Covid di almeno il 33% che vareranno aumenti di minimo 250mila euro. Ci sarà una detrazione/deduzione del 20% fino a 2 milioni sul fronte fiscale e la possibilità di chiedere a Invitalia di sottoscrivere strumenti finanziari emessi dalle aziende entro fine 2020 di 6 anni e senza interessi.

Bollette più leggere per piccole imprese

Nel testo in lavorazione anche risorse per permettere all’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) di alleviare il peso delle quote fisse delle bollette elettriche in particolare in capo alle piccole attività produttive e commerciali, gravemente colpite dall’emergenza Covid-19. La misura prevede lo stanziamento di 600 milioni e riguarda i mesi di aprile, maggio e giugno 2020.

15 miliardi garanzie su nuove passività banche

Ci potrebbe essere anche un capitolo banche nel decreto Rilancio: nella nuova bozza si prevede da un lato che il Mef possa concedere per i prossimi sei mesi garanzia dello Stato fino al valore nominale di 15 miliardi su nuove passività degli istituti di credito. Dall’altro si prevedono una serie di aiuti – garanzie e misure fiscali – agli acquirenti di piccole banche sotto i 5 miliardi di attività che dovessero essere sottoposte, dopo l’entrata in vigore del decreto, a liquidazione coatta amministrativa.

Incremento dotazioni Fondo trasporto aereo 

È previsto un incremento delle dotazione del Fondo di solidarietà del trasporto aereo, che è il fondo con cui vengono pagate le integrazioni degli ammortizzatori dei lavoratori del settore. In particolare, la a misura prevede che, a decorrere dal primo luglio 2021, le maggiori somme derivanti dall’incremento dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco sono riversate, nella misura del 50%, alla gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali dell’Inps e nella restante misura del 50% sono destinate ad alimentare il Fondo di solidarietà per il settore del trasporto aereo e del sistema aeroportuale.

Newco 3 miliardi, paracadute per Alitalia

Per il trasporto aereo la bozza in lavorazione prevede una newco interamente controllata dal Tesoro o da una società a prevalente partecipazione pubblica anche indiretta, per la quale il Mef può partecipare con complessivi 3 miliardi per il 2020. La società può «acquistare e prendere in affitto rami d’azienda di imprese titolari di licenza di trasporto aereo, anche in amministrazione straordinaria». Nessun esplicito riferimento ad Alitalia, dunque, ma la dotazione è la stessa indicata dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli per la compagnia.

Mille euro per colf e badanti 

Ai lavoratori domestici con uno o più contratti di lavoro, alla data del 23 febbraio 2020, per una durata complessiva superiore a 10 ore settimanali è riconosciuta, per i mesi di aprile e maggio 2020, un’indennità mensile di 500 euro, per ciascun mese. La condizione per ottenere l’ indennità è che i lavoratori domestici non siano conviventi con la famiglia datrice di lavoro, né abbiano avuto accesso alle altre indennità introdotte dal Dl Cura italia, né siano titolari di pensione.

Turismo e famiglie

In arrivo un tax credit vacanze, fino a 500 euro per le famiglie. Per il periodo d’imposta 2020 è riconosciuto un credito in favore dei nuclei familiari con un reddito Isee non superiore a 50.000 per il pagamento dei servizi offerti da strutture turistico-ricettive del nostro Paese. Il credito, salvo nuovi cambi di rotta, sarà spendibile per un 50% come sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dai fornitori presso i quali la spesa è stata sostenuta, e per l’altro 50% come detrazione di imposta in sede di dichiarazione dei redditi.

Cento milioni al fondo di sostegno degli affitti

Arrivano altri 180 milioni per aiutare chi vive in affitto. Lo prevede una nuova bozza del decreto Rilancio, ancora in fase di lavorazione, che aumenta le risorse a disposizione del Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione “per ridurre l’impatto economico legato all’epidemia da Coronavirus.

150 milioni per potenziare i centri estivi

In arrivo 150 milioni per potenziare i centri estivi e contrastare la povertà educativa. Le risorse sono destinate ai Comuni per rafforzare, anche in collaborazione con istituti privati, dei centri estivi diurni, dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa, durante il periodo estivo, per le bambine e i bambini tra i 3 e i 14 anni. Il 10% dei fondi andrà al finanziamento di progetti mirati per contrastare la povertà educativa nel periodo dell’emergenza.

Un miliardo per misure anti-covid scuole

In arrivo un miliardo in due anni per l’istruzione, con il vincolo di destinare le risorse alle misure di contenimento dell’epidemia nelle scuole statali. Il decreto Rilancio, stando all’ultima bozza ancora modificabile, stanzia 400 milioni per il 2020 e 600 per il 2021. In arrivo anche aiuti per il sistema 0-6 anni con un contributo complessivo di 65 milioni per chi gestisce in via continuativa i servizi educativi (come gli asili nido) e alle istituzioni scolastiche dell’infanzia non statali, come sostegno economico per la riduzione o mancano versamento delle rette.

Sanità, assunzione di oltre 9mila infermieri

Potenziamento delle cure a casa con una dote di 1,5 miliardi. I fondi serviranno per le assunzioni di oltre 9mila infermieri (8 ogni 50mila abitanti) ma anche per assumere medici e tecnici che in parte serviranno per rinforzare le attività di tracciamento dei positivi e dei loro contatti (una strategia fondamentale in questa fase). Cure a casa anche per paziendi non-Covid, come anziani, fragili, pazienti con disturbi mentali. Sarà poi stabilizzata con 2 miliardi una rete di 15mila letti riservata all’emergenza Covid in vista di una possibile seconda ondata.

Premi fino a 1000 euro a dipendenti Sanità

Nella bozza del provvedimento da 258 articoli ancora in lavorazione risulta un premio fino a 1000 euro per tutti gli operatori sanitari, medici, infermieri, tecnici, in prima linea contro il Coronavirus. Si prevede che le Regioni per il 2020 possano incrementare i fondi della contrattazione integrativa per riconoscere, al personale sanitario dipendente delle aziende e degli enti del Servizio sanitario nazionale direttamente impiegato per fronteggiare l’epidemia, un premio commisurato al servizio effettivamente prestato nel corso dello stato di emergenza.

(Il Sole24Ore)

Ultimi articoli