29 Aprile, 2024
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IL DOVERE DELLA MEMORIA

A cura di Giovanni Furgiuele (Presidente Associazione Culturale L’Agone Nuovo)

Fase 1… Fase 2 … Fase 3 … in un modo o nell’altro alla fine di questa terribile esperienza ci sarà una nuova e diversa normalità.

Ci sarà modo di analizzare con più calma le cose buone e quelle meno buone che sono state fatte durante la pandemia e forse qualcuno verrà premiato e qualcuno verrà punito per le sue azioni.

Credo però che la tendenza sarà quella di dimenticare e di stendere un manto pietoso sopra un brutto periodo, tragico per i morti e drammatico per i sopravissuti che vorranno dimenticare  una parentesi della vita piena di limitazioni, di paure e a volte di sofferenze e di privazioni.

Tenderemo a dimenticare anche le tante cose buone che si sono fatte: i sacrifici del personale sanitario, le iniziative di solidarietà, la riscoperta di valori dati per scontati quali il lavoro o una nuova socialità.

Questo non è un esercizio di pessimismo, ma una lezione che ci viene da quello che è successo dopo i tanti eventi traumatici di un recente passato.

Dopo la prima guerra mondiale le aspirazioni di pace espresse dalla Società delle Nazioni furono rapidamente dimenticate e in vent’anni nacque il nazifascismo che ci portò a una seconda guerra mondiale.

I valori della lotta di liberazione e della Resistenza passarono in secondo piano rispetto ad altre e più immediate esigenze e ancora oggi, a settant’anni di distanza, ancora lottiamo per attuare la Costituzione e il fascismo rialza la testa e governa in alcuni paesi dell’Unione Europea e in nostri alleati della Nato.

Più recentemente, dopo la crisi economica del 2008, quella scatenata dai mutui subprime di Lehman Brothers, tutti giuravano che si sarebbe dovuto superare un’economia essenzialmente finanziaria per riportarla su valori industriali anche con la profonda riforma del sistema bancario: tutto dimenticato!

Si potrebbero fare tanti altri esempi più spiccioli di solenni impegni e buoni propositi rapidamente contraddetti o dimenticati appena calmate le acque.

Senza scomodare Tomasi di Lampedusa e il suo “gattopardismo” la vulgata definisce “Promesse da marinaio” tutti quegli impegni presi con Dio e i Santi per scongiurare pericoli imminenti e regolarmente dimenticati appena passata la tempesta: una specialità non solo nazionale!

La nostra tempesta, il nostro evento traumatico è il Covid 19: usciti da questa pandemia è molto probabile che i buoni propositi e gli insegnamenti ricevuti, andranno nel dimenticatoio da dove verranno richiamati, forse, solo per delle saltuarie celebrazioni.

Questa lunga introduzione per definire una linea d’azione per l’Agone Nuovo, una Associazione No Profit che ha nel suo DNA un’elaborazione globale per un’azione locale.

In questo senso uno dei nostri doveri sarà la preservazione della memoria, il ricordare a noi stessi e ai nostri concittadini i buoni propositi e gli insegnamenti che derivano dall’esperienza del Covid 19.

Per l’azione locale abbiamo come interlocutori la Regione, la Città Metropolitana, i Comuni, le Università Agrarie, le ASL, le scuole e gli Enti di Ricerca e, le realtà commerciali e produttive del nostro comprensorio.

I buoni propositi e gli insegnamenti da ricordare e da proporre sono oggi su tutti i giornali, nei dibattiti radiotelevisivi e nelle nostre conversazioni via Skype e altre indicazioni verranno dalle fasi due e tre…

Un grande ruolo sarà legato alla rivoluzione digitale già in corso che dovremo cercare di coniugare in un contesto di riconversione ecologica e di sviluppo sostenibile:

è nostro dovere ricordarlo a noi stessi e a tutti!

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