28 Aprile, 2024
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È morto Aldo Masullo, grande filosofo del Novecento

(La Stampa) – È morto a Napoli il filosofo Aldo Masullo, tra i più importanti del secondo Novecento italiano. Aveva compiuto 97 anni lo scorso 12 aprile. Nato ad Avellino (ma vissuto a Torino fino all’età di dieci anni), era professore emerito di filosofia morale all’Università Federico II di Napoli. Dal 1972 al ’76 era stato deputato, e dal ’76 al ’79 senatore, eletto come indipendente nelle liste del Pci, quindi di nuovo senatore dal 1994 al 2001 per i Ds.

Si era laureato in filosofia con una tesi di filosofia del diritto e poi in giurisprudenza, allievo di Antonio Aliotta e Cleto Carbonara. Dopo aver esercitato la professione di avvocato penalista tra il 1947 e il 1951, nel 1955 era diventato libero docente di filosofia teoretica, e professore ordinario dal 1967, sempre alla Federico II. ​

Gli interessi epistemologici e etici della sua ricerca convergono in una complessa e originale prospettiva antropologica di segno «fenomenopatico». Motivi centrali ne sono l’intersoggettività, il tempo, la «paticità», ossia la condizione dimciò che è «patico» (dalla radice greca path-, da cui «pathos», emozione, sentimento). Tra i suoi molti libri «Struttura soggetto prassi» (Libreria scientifica editrice, 1962), «Il senso del fondamento» (Libreria scientifica editrice, 1967), «Fichte: l’intersoggettività e l’originario» (Guida editori, 1986), «Filosofie del soggetto e diritto del senso» (Marietti, 1990), «Il tempo e la grazia. Per un’etica attiva della salvezza» (Donzelli, 1995), «Paticità e indifferenza” (Il Nuovo Melangolo, 2003), «La libertà e le occasioni» (Jaca Book, 2011). L’intensa attività di studioso e di docente non gli ha impedito di essere presente nel dibattito politico e nell’azione civile, in particolare tra gli anni 70 e 90, con frequenti interventi polemici sulla stampa nazionale e durante l’attività di parlamentare. l’esercizio dell’opposizione critica nelle istituzioni elettive come deputato e senatore del Pci e poi Pds-Ds. ​

Per la sua attività di studioso era stato insignito della medaglia d’oro del ministero per la Pubblica Istruzione. Due anni fa il sindaco di Napoli Luigi De Magistris lo aveva insignito della cittadinanza onoraria, e ora lo ricorda per il suo «altissimo profilo etico, di profondo rigore intellettuale, un faro per tanti, un solidissimo punto di riferimento della cultura partenopea».​

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