26 Aprile, 2024
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Trevignano, Vicarello e La Casina Valadier

                                                     MERAVIGLIE ARTISTICO CULTURALI DEL

                                                                   TERRITORIO SABATINO

                                         TREVIGNANO, VICARELLO E LA CASINA VALADIER

 

Bentornati tra le righe di questa rubrica.

Questo mese visiteremo il borgo di Vicarello, frazione della splendida Trevignano che sorge su una collina tellurica a ridosso del lago e che al momento conta la bellezza di 37 abitanti!

La creazione dell’attuale borgo inizia nel 1700, anno in cui viene realizzata una piantagione di ulivi, e si conclude nel 1753, anno in cui viene inaugurata la chiesa dell’Annunziata.

Sul lato opposto della strada troviamo invece il Casino di Caccia degli Orsini, costruito nel Cinquecento e acquistato nel 1789 dall’architetto Giuseppe Valadier.

Quello che ancora oggi è noto come Casino Valadier è stato edificato sui ruderi di una preesistente villa romana. Secondo il professor Antonio Maria Colini, il quale ha effettuato degli scavi tra il 1974 ed il 1977, la villa romana collegava, tramite una strada in basolato, la via Clodia alla riva ovest del nostro lago. Gli scavi degli anni Settanta hanno portato alla luce incredibili reperti archeologici, quali il Ninfeo dedicato al dio Apollo, una villa del I secolo d.C.  appartenuta molto probabilmente all’imperatore Domiziano ed una grande statua di marmo nota come l’Apollo di Vicarello.

L’attuale Vicarello faceva infatti parte di una tenuta di 1015 ettari detta Vicus Aurelius e di proprietà dell’imperatore Marco Aurelio. La zona è conosciuta e abitata sin dall’età del bronzo. Gli etruschi vi si stabilirono poi, avendo scoperto la presenza delle benefiche acque termali che sgorgano a 500 metri a monte del borgo e note, in epoca romana, con il nome di Acquae Apollinares. Le terme, nel corso dei secoli, hanno subito danni e numerosi passaggi di proprietà, ma alcuni lavori hanno permesso di rinvenire dei veri tesori, come ad esempio i famosi Bicchieri di Vicarello, scoperti durante dei lavori svolti nel 1852. I quattro calici d’argento si trovavano all’interno di una stipe votiva insieme a circa 5000 monete in bronzo di origine etrusca, romana e greca, 34 vasi, piatti, statuine e vari oggetti metallici. I reperti sono esposti al Museo Nazionale Romano e presso i Musei Vaticani.

Le Terme ed il Casino si trovano attualmente in uno stato di colpevole abbandono a causa di dispute burocratiche senza fine.

Dopo aver vissuto secoli di splendore e secoli di abbandono non possiamo che auguraci che questi luoghi possano presto vivere una rinascita che porterebbe lustro e benessere all’intero nostro territorio.

Monia Guredda

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