20 Aprile, 2024
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LA LEGALITA’ IMPERFETTA. LE STRATEGIE DIDATTICHE DEL “SALVO D’ACQUISTO”.

Il ruolo della cultura e della scuola è indispensabile nella formazione della coscienza critica. Ed è proprio dalla scuola che dovrebbe partire la rigenerazione della società, sviluppando il senso della legalità, nella diffusione della cultura del diritto, nella consapevolezza di formare cittadini liberi e soggetti responsabili del proprio futuro.
In particolare, l’educazione alla legalità deve costituire non soltanto la premessa culturale indispensabile, ma anche un sostegno operativo quotidiano, affinché l’azione di lotta possa radicarsi saldamente nella coscienza e nella cultura dei giovani, e conseguire così risultati positivi e duraturi.
Di fronte a questa nuova realtà attuale, è indispensabile che i giovani non rimangano passivi spettatori, ma prendano coscienza dei problemi, documentandosi, compiendo analisi, confrontando i fenomeni empirici, che si incontrano e nel contempo si scontrano con il costante proliferare dell’attività del nostro legislatore, nonchè con l’evolversi delle società.
Educare alla legalità in aree di crescente interesse per i nuovi adolescenti, è compito assai arduo.
Al riguardo, il nostro istituto, a partire dall’inizio dell’anno scolastico in corso, si è fatto promotore di una serie di iniziative che, grazie alla fondamentale partecipazione degli studenti, nonché all’ausilio di esperti di settore, volgono alla responsabilizzazione delle coscienze, nonché all’acquisizione di nuove e trasversali competenze.
Comportamenti aggressivi e violenti sono sempre stati presenti in una fascia marginale della popolazione giovanile, generando intimidazioni, prevaricazioni, piccoli o grandi soprusi quotidiani.
Oggi il livello di turbamento dell’ordine pubblico generale si è elevato e ,nelle scuole ,si presta molta più attenzione a prevenire ed impedire comportamenti fuorvianti noti come “bullismo”. A tal fine, i ragazzi del Salvo D’Acquisto hanno intrapreso un percorso di conoscenza di questi fenomeni di devianza giovanile, attraverso una didattica, anche “capovolta”, nelle aule, al fine di suscitare dibattito; nonché tramite l’incontro con alcuni professionisti del settore. Il progetto in corso ha portato gli studenti alla realizzazione di opuscoli informativi con l’obiettivo di sensibilizzare i loro coetanei dinnanzi a tali problematiche, nonché con l’intento di rendersi portavoce della gravità e dell’allarme sociale che generano alle volte talune condotte giovanili.
Le nuove generazioni altamente informatizzate, devono essere edotte circa un uso corretto e consapevole della rete, in modo che evitino di essere vittima di reati informatici (“Cyberbullismo”).
Favorire il dialogo tra giovani e adulti su temi e situazioni concrete vissute dai ragazzi, senza tralasciare le motivazioni che sottendono agli atti di sopruso e violenza ed al disagio ad essi connesso, rappresenta una strategia preliminare destinata nel tempo ad avere successo.
Anche la tematica della violenza di genere, dei femminicidi, degli atti persecutori, ha interessato i nostri ragazzi, che altrettanto attivamente, si sono fatti rappresentanti e portavoce di fatti di cronaca , traendo così spunto per discorrere della sempre più crescente necessità di comprendere la portata dei fenomeni , al fine di poter, se del caso, mettere in atto possibili strumenti di prevenzione.
“Dai banchi di scuola alle aule di Montecitorio “ è un’ulteriore iniziativa a cui ha aderito l’istituto, che va a coronare il lavoro che, con estremo entusiasmo, studenti e docenti stanno portando avanti.
Tramite tale progetto, promosso dall’On. A.Battilocchio, i ragazzi hanno potuto partecipare ad una seduta di aula parlamentare , trasformando così la mera teoria in un contatto reale con i luoghi delle nostre istituzioni.
Il nostro fine è quello di riuscire a far riflettere gli studenti altresì sull’analfabetismo funzionale, una condizione di grave e crescente disuguaglianza sociale che impedisce, a coloro i quali non dispongono di strumenti adatti, di crearsi un’idea propria ed originale del mondo circostante e delle sue dinamiche.
Molte volte i ragazzi inclini a credere a tutto quello che leggono o ascoltano, sono esposti alla disinformazione, alla persuasione occulta, alle fake news, alle campagne d’odio: fenomeni che minano la coesione sociale, la solidarietà e la tolleranza della diversità.
Occorrerebbe dunque comprendere che ,il diritto alla consapevolezza e alla conoscenza, è importante quanto il diritto alla salute ed il diritto all’istruzione.
Educare i giovani al rispetto e alla valorizzazione della persona, alla legalità e alla cittadinanza democratica, alle pari opportunità, responsabilizzandoli alla costruzione di relazioni positive, rispettose della ricchezza di ciascuno, oggi rappresenta la bussola che continua a guidare il nostro operato.

Prof. Avv. Claudia Amoroso

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