23 Aprile, 2024
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Ladispoli, annullata data del concerto di Jovanotti, le dichiarazioni

Sulla pagina dell’artista ieri è apparsa la notizia che il concerto previsto a Ladispoli era stato cancellato:

 

“Questo è il testo del comunicato che Trident sta diramando.

Mi dispiace per il disagio di coloro che hanno acquistato il biglietto per Ladispoli, ma ancora più mi dispiace che inizialmente sia stato dato un via libera alla vendita dei biglietti considerando la spiaggia scelta ( ben lontana dall’area protetta e dall’area di nidificazione del fratino). Io mi sonoo fidato perché era stata indicata e approvata da tutti come assolutamente idonea per il Jova Beach Party, da quegli stessi che poi si sono opposti (sono evidentemente gente un po’ leggera che segue logiche misteriose ).
Io a Ladispoli ci andavo al mare da piccolo e ho ricordi bellissimi ma non ci abito per cui quando mi avevano detto che tutti gli organi preposti avevano dato l’ok , comprese le associazioni di tutela dell’area che è lì nei pressi, ero semplicemente contento e pronto a fare il mio lavoro, con il WWF a supervisionare il progetto dal punto di vista del rispetto dell’ambiente e della promozione dei comportamenti corretti.
Quindi niente Ladispoli quest’estate, mi dispiace un sacco ragazzi, spero che in fretta mi possano dire dove porteremo la nostra festa in alternativa a quella di Ladispoli.
Vi tengo aggiornati.”

Sulla questione è intervenuto il sindaco Grando 
“A poche ore dalla notizia che vede annullata la data di Ladispoli per il tour estivo di Jovanotti, le parole del primo cittadino non tardano ad arrivare:

“Sono a dir poco amareggiato nel prendere atto della scelta dell’organizzazione di annullare la data di Ladispoli del Jova Beach Party.

Ha prevalso la prepotenza di chi, da dietro una tastiera, senza avere la ben che minima idea della cura con cui era stato progettato il tutto, ha aspramente criticato a prescindere un’iniziativa che avrebbe consentito a Ladispoli di essere l’ombelico del mondo per una sera.

Voglio però togliermi qualche sassolino dalla scarpa, a questo punto credo mi sia concesso.

Prima di dare il nostro assenso per l’utilizzo delle aree demaniali marittime, lo ribadisco, completamente esterne al perimetro della palude e non in conflitto con l’area di nidificazione del fratino, avevamo effettuato un sopralluogo sul posto con gli organizzatori ed un rappresentante dell’Area Metropolitana, ente gestore del sito protetto.

In quella sede era stata data la rassicurazione, sia pur informale, della fattibilità dell’evento. Diversamente non ci sarebbe stato alcun seguito.

Successivamente alle polemiche che si sono scatenate sui social tutto è improvvisamente cambiato. Ciò che era stato dato per fattibile è divenuto improvvisamente molto complicato, e senza che ci fosse stato alcun pronunciamento contrario da parte degli organi preposti alla valutazione ambientale.

Non ci si comporta in questo modo.

È assurdo che per anni la palude sia stata a dir poco violentata da una serie di azioni ed eventi incontrollati, che ancora permangono e sono ben visibili, e tutto questo nel silenzio generale di chi oggi si erige a paladino della difesa dell’ambiente.

Nel momento in cui si presenta l’occasione di organizzare un evento di rilevanza internazionale, che avrebbe garantito anche un investimento da parte dell’organizzazione per realizzare le opere necessarie a difendere la palude dall’avanzata del mare, sono invece spuntati fuori addirittura fantomatici comitati per difendere ciò che per anni è stato lasciato a se stesso, con il totale disinteresse di chi aveva la responsabilità del sito.

Quanta ipocrisia!

Per fortuna c’è ancora una parte di persone serie ed amanti dell’ambiente che hanno davvero a cuore la palude, con loro continueremo a lavorare, per quanto di nostra competenza, per proteggerla da tutto ciò che è veramente pericoloso per la sua sopravvivenza.

Ringrazio Jovanotti e tutto il suo staff per aver scelto la nostra città come meta del suo tour. Comprendo che un’artista del suo calibro non voglia essere esposto, in questo caso ingiustamente, ad una gogna mediatica che mal si concilia con lo spirito festoso della sua iniziativa.

L’avevamo pensata tutti come una grande festa, nel rispetto dell’ambiente e della natura.

Non è bastato.

Mi dispiace per chi ha già acquistato i biglietti, che verrà ovviamente rimborsato.

Mi dispiace per i commercianti di Ladispoli, che avrebbero incrementato il loro lavoro.

Mi dispiace per la città, che oggi ha perso un’occasione unica!”

Cos’è successo ?
Era stata l’associazione ambientalista No Party di Torre Flavia a sollevare  sull’iniziativa. Secondo il comitato, il concerto sarebbe potuto essere pericoloso per l’habitat della zona tanto da poter compromettere la riproduzione degli uccelli della vicina spiaggia; questo in conflitto con lo scopo del concerto: organizzato con la collaborazione del WWF, la cui volontà era proprio la sensibilizzazione sui danni ambientali.
Si era dunque scelto di indire un tavolo tecnico per le dovute valutazioni prima del quale  lo stesso cantante ha chiarito sul suo profilo social: “Dopo la riunione valuteremo se esistono delle criticità, come sostengono alcuni, prendendo poi le conseguenti decisioni. Il primo requisito del Jova Beach Party è il massimo rispetto per l’ambiente e in nessun modo derogheremo da questo principio. La spiaggia libera di Torre Flavia (non la palude, che non è mai stata presa in considerazione) è un luogo favoloso per la grande festa di musica che vorremmo fare, ma solo se tutti i partecipanti alla riunione converranno che non ci sono rischi per l’ambiente”
Ma non c’è stato neanche il tempo di comunicare gli esiti dell’incontro che la società organizzatrice e l’artista hanno preso la loro decisione.

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