16 Maggio, 2024
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Oddio i mammoni !

Simone Pazzaglia

Pare che il primo allarme l’abbia dato una donna di nome Letizia, che il vicinato chiamava Letizia l’Occhialona: una  ragazza attempata, tumida di tratti e di forme, con gli occhi fissi, che le immobilizzavano sulla faccia un sorriso inerte.

Da quella bocca, verso le 5, del 16 Ottobre di settantacinque anni fa, costei fu udita gridare: “Oh Dio, i mamonni !. “Mamonni”, in gergo giudio-romanesco, significa gli sbirri, le guardie, la forza pubblica.

Erano gli uomini del criminale di guerra Herbert Kappler, in quegli anni comandante del Sicherheitsdienst di Roma, che controllava di fatto anche la polizia fascista; che con passo pesante, metodico, meccanico, banale, come il male che avrebbe raccontato Hannah Arendt, si premuravano di rastrellare  a sorpresa 1.259 ebrei, che vennero incarcerati provvisoriamente presso il collegio militare in via della Lungara; di essi 1023 deportati furono avviati ad Auschwitz.

Soltanto sedici di loro sopravvissero allo sterminio, quindici uomini e una donna.

Il criminale Kappler avrebbe poi perpetrato l’eccidio delle fosse Ardeatine assieme agli altri due criminali nazisti Erich Priebke e Karl Hass e al criminale fascista Pietro Caruso. Si macchiò anche del rastrellamento del Quadraro a Roma, ritenuto quartiere strategico per la resistenza partigiana (a Roma in quegli anni si diceva che per trovare rifugio dai Nazifascisti bisognasse andare in Vaticano o al Quadraro) con mille uomini deportati e solo la metà ritornati a casa alla fine della guerra.

Tra ieri ed oggi ovunque avete sentito parlare di questa storia, dell’importanza di ricordare, perchè “se è avvenuto una volta, può accadere di nuovo”, vorrei aggiungere un paio di informazioni utili ai naviganti: negli anni settanta, in pieno fermento ideologico, quando ancora l’ombra del nazifascismo incuteva autentico terrore sorse in Germania una “Associazione amici di Herbert Kappler” che giunse rapidamente a contare oltre 6500 iscritti (all’epoca il criminale scontava il suo ergastolo in Italia), in favore di un provvedimento di clemenza nei riguardi di Kappler intervennero successivamente il presidente della Germania Federale Gustav Heinemann nel 1973 e per ben tre volte il cancelliere Helmut Schmidt: nel 1974 presso il Governo Rumor, nel 1976 con quello Moro e nel 1977 con quello Andreotti.

Ecco, la memoria non è un esercizio di stile, gli anniversari servono a fissare le coordinate ma i loro contenuti devono essere maestri di vita ogni giorno, domani, senza più speciali in tv sul rastrellamento di Roma del ’43 ricordatevi che oggi, in Germania, il terzo partito nel Bundestag con circa 80 deputati è AfD Alternative für Deutschland il cui capolista alle ultime consultazioni politiche ebbe a dire, parlando del popolo tedesco “abbiamo il diritto di essere fieri dei soldati tedeschi nelle due guerre mondiali”.

Quel partito tre giorni fa è entrato nel “parlamentino” del Land della Baviera, con tanto di festeggiamenti in birreria.

Ora accendete di nuovo la tv.

 

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