25 Aprile, 2024
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Trevignano: timori dei circoli velici per le condizioni del lago

Appassionati e gestori raccontano la grande fatica necessaria per trasportare le barche in acqua.

La stagione estiva è ormai alle porte e con essa torna la paura di un nuovo calo del livello del lago di Bracciano. Gli esperti annunciano che il lago, al centro del dibattito politico e mediatico ormai da più di un anno,  si trova nuovamente in una situazione di massima criticità in cui si rischia una seconda crisi idrica: paradossalmente le sue belle giornate di sole fanno presagire un’altra  stagione di secca. Questo inverno il livello del lago è leggermente aumentato soprattutto grazie alle ultime piogge, ma parliamo sempre di un sotto zero da record: siamo passati infatti da un meno 1,90 m un meno 1,47 m circa. Numeri ancora preoccupanti che fanno riflettere, soprattutto in vista della stagione balneare. È vero che la priorità sulla situazione del lago e l’interesse maggiore è quello che riguarda l’ecosistema naturale e ovviamente l’importanza e il valore dell’acqua come un bene da preservare. Non dimentichiamoci però che c’è anche chi con il lago “ci mangia”, nel senso buono del termine: ossia chi ha un’attività balneare o di rimessaggio barche sul lago. A Trevignano sono proprio questi ultimi a lamentare una situazione di poco cambiata e quasi per nulla migliorata. La maggior parte dei circoli velici di Trevignano si trovano nelle zone periferiche del paese, molti di essi nella zona del golfo delle Pantane e verso Anguillara, e qui l’acqua, a differenza del centro del paese è molto più bassa: a causa di questo già dallo scorso anno sono stati coloro che hanno maggiormente risentito dell’abbassamento del lago. La proprietaria di un circolo velico nei pressi di Cala Pianorum racconta l’enorme fatica che sono costretti ad affrontare i propri soci nel trasportare le barche in acqua e considerando che questa è la sua principale attività si dice molto preoccupata per la nuova stagione. Tra l’altro ciò che la proprietaria crede sia peggiorato rispetto allo scorso anno è la riva del lago dove aumentando solo di pochi centimetri l’acqua, si è andato formando un vero e proprio pantano, con erbacce e fanghiglia annesse. Questa situazione è resa ancora più critica dal fatto che la battigia non può essere pulita, né possono essere tolte le erbacce a cause delle norme vigenti del Parco Regionale di Bracciano. Ormai i gestori di attività balneari non sanno più cosa sperare, il ritorno allo zero idrometrico sembra ormai essere un’utopia, quello che al momento si spera è che la situazione non degeneri ulteriormente e che, per quanto sia possibile, il tutto si assesti in modo da permettere una stagione positiva. Ma la preoccupazione non è attenuata dagli esperti che annunciano nuovi cali fisiologici del lago in vista della naturale evaporazione primaverile ed estiva. Sullo sfondo resta la contesa tra le istituzioni del lago e Acea ato 2 sullo stop delle captazioni dal bacino, la quale il mese scorso ha presentato ricorso contro la decisione dello stop ai prelievi. Quindi, come se non bastasse all’enorme preoccupazione per le condizioni del lago si aggiunge l’angoscia per la ripresa dei prelievi da parte di Acea.

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