26 Aprile, 2024
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“GLI OCCHI DELL’ALTRO” DI TERESA DI SARIO

Oggi vorremmo parlarvi di un’autrice emergente.

Teresa Di Sario è una psicologa che ha esercitato per anni la professione medica prima in uno studio privato, poi come consulente nelle carceri. Un lavoro stimolante, ma logorante alla lunga. Così Teresa ora insegna danze orientali, lavoro che le permette di continuare una forma di psicoanalisi con le sue allieve, ma in una configurazione ed in un ambiente più rilassanti.

Inoltre, qualche anno fa, ha iniziato a seguire un corso di scrittura creativa tenuto dalla nota scrittrice Cinzia Tani. I “compiti a casa” che la Tani assegnava ai suoi allievi consistevano nella stesura di alcuni racconti. I racconti scritti da Teresa sono stati pubblicati dalla casa editrice Lettere Animate nel volume dal titolo “Gli occhi dell’altro”.

Leggendo il sommario crederete di trovarvi davanti 30 racconti, ma in realtà sono solo 10. Vi svelo l’arcano. Prima c’è il titolo del racconto, seguito da due nomi di persona; ecco, ogni racconto è diviso in due tempi e ognuno di questi ci svela il punto di vista del protagonista il cui nome rappresenta appunto il titolo. Quindi ad esempio abbiamo il racconto “Fratellanza” (il mio preferito) diviso in due parti: “Owen” e “Jacob”. Owen e Jacob sono i protagonisti di una storia dolce e crudele e che ci forniscono, prima l’uno e poi l’altro, il loro punto di vista, il loro sguardo appunto, sull’evento che ha sconvolto le loro vite.

Ognuna delle dieci storie è dunque così strutturata, fornendo al lettore una chiave di lettura che a volte viene confermata e solamente approfondita, a volte completamente stravolta da quelli che sono gli occhi dell’altro. Si parla di temi forti come la prostituzione minorile, la maternità frustrata, lo stalking, l’omicidio, le organizzazioni malavitose che infettano come tumori il nostro territorio rovinando tante vite innocenti, l’identità di genere… La costruzione psicologica dei singoli personaggi è, ovviamente, impeccabile e questo vuol dire che mai, in nessun caso, ci troviamo di fronte a personaggi stereotipati né, tantomeno, a personaggi bidimensionali. Tra le pagine del libro non troverete Buoni vs Cattivi; ognuno di noi porta dentro di sé luci ed ombre e così capita che il gesto più crudele, quello che ti distrugge la vita, provenga da un genitore che ti ama, mentre il gesto salvifico, carico di amore represso per anni, provenga da un procacciatore di prostitute minorenni.

Ad un primo impatto questi racconti potrebbero apparire densi di ombre minacciose che non lasciano trapelare raggi di luce, invece la speranza si fa prepotentemente strada in ogni storia, a volte portata e donata dal personaggio dal quale proprio non te lo saresti aspettato.

Monia Guredda

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