29 Aprile, 2024
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Bracciano. All’indomani dell’Infiorata, storia e radici della festa tradizionale

Il 29/05/2016 si è svolta la tradizionale festa del corpus Domini, l’infiorata. Questa ha radici antichissime che risalgono al xvII secolo sorta all’interno della basilica vaticana per idea di Benedetto Drei, ebbe il suo inizio a Genzano dove continuò sino al xvIII secolo a Roma si interruppe già a partire dal xvII secolo, la festa rimase bloccata per due periodi consecutivi di diciannove anni a testa dal 1845 al 1863 e poi dal 1875 al 1891. Per poi riprende ed essere bloccata negli anni della seconda guerra mondiale.

È dal 1992 anno del congresso eucaristico interdiocesano che questa celebrazione viene festeggiata da sempre più città senza subire interruzioni. Per questa giornata abbiamo deciso di fare luogo a uno dei tanti e meravigliosi borghi medievali della nostra zona: Sutri, il borgo e i suoi vicoli si sono coperti in questo giorno di festa di tappeti floreali e di ogni colore, con immagini sacre e giochi geometrici, il borgo ha preso vita e colore, ma ciò che più a reso speciale questa festa è l armonia e la collaborazione che si riveste in tutti i partecipanti addetti alla creazione di queste opere. Abbiamo chiesto a Marina Stefanizzi una delle tante partecipanti cosa pensa di questa giornata e come questa viene vissuta dai giovani e da tutti loro. Prima di lasciarla andare abbiamo voluto sapere da lei un altra cosa com’è l aria che si respira durante queste giornate di lavoro. < quanto riguarda l’atmosfera, direi che all’inizio c’è una grande apprensione legata alle condizioni del tempo. Bastano 5 minuti, come è successo quest’anno, per mandare in fumo il lavoro di ore! Una volta iniziato, l’atmosfera diventa conviviale e di grande allegria per poi finire con la grande soddisfazione per ciò che si è realizzato.> Dunque sono la passione, la dedizione e la voglia di continuare una così bella tradizione, che fa parte delle nostre radici ormai da tempo che rendono questa giornata imperdibile e piena di gioia e vita.

Articolo di Gloria Donati

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