Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviataci in Redazione da parte del Comitato di Quartiere “Villaggio Montebello”, che qui ci occupiamo di diffondere.
L’ottimo cittadino Marco Tellaroli, candidato sindaco di Bracciano per i 5S, ha perso due ottime occasioni per far bella figura. Ci riferiamo alle sue due dichiarazioni, piuttosto contrastanti, sulle “ruspe” a Montebello. Gli sarebbe bastato chiedere notizie al nostro Comitato.
Premessa. Le “ruspe” della Commissaria riguardano esclusivamente i cosiddetti Studios, ove il Comitato non ha associati, ma non per questo ne disconosce gli angosciosi problemi. E comunque, per le sue passate vicissitudini, il Comitato è pronto ad offrire a chi lo chieda suggerimenti, consigli e nominativi di professionisti, in grado di dare una mano in un così difficile frangente.
Il punto è che nella metà degli anni ’80, ai tempi di Andreotti-Craxi-Forlani, i Ras politici del Lazio escogitarono un super-metodo per triplicare gli indici di edificabilità, con la scusa dei sottotetti e dei semi-interrati. Si costruirono manufatti di 200 mq calpestabili, dotati d’ogni comfort, dei quali però soltanto 70 erano abitabili. Gli altri 130 erano in teoria doppi lavatoi, stenditoi, depositi, magazzini; ma neanche una camera da letto. Per i Lottizzatori fu la pacchia (logico che ne gioissero: i prezzi di vendita erano per 200 mq, mentre le opere d’urbanizzazione da cedere ai Comuni erano per 70!). Molto meno logico che ne gioissero gli uffici tecnici e i Sindaci, che stravolgevano così il territorio, col surplus d’un danno erariale, su cui la Corte dei Conti dovrebbe indagare. Le villette che in tutta Bracciano versano in tali condizioni sarebbero circa 700 e riguardano ben 107 lottizzazioni grandi e piccole, Montebello compresa. Alcune villette hanno sanato sottotetti e semi-interrati, usufruendo di due leggi regionali ad hoc (recupero sottotetti e piano-casa). Ma le sanatorie costano, possono permettersele soltanto chi ha qualche soldo; e sono sommamente ingiuste, perché, con una perversa logica borbonica, trasferiscono ingenti pesi fiscali del ricco Lottizzatore al povero Compratore, reo soltanto d’aver creduto nella legittimità e serietà dei bolli e contro-bolli comunali, ossia nelle articolazioni periferiche dello Stato.
Il Comitato ha chiesto più volte all’ex Sindaco una soluzione “politica”: prendere atto che, per colpa del Comune, s’era già costruito il triplo del consentito, bloccando ogni nuova concessione. E trovare con la Regione una via d’uscita, che attribuisse, per esempio, alle nuove concessioni il costo delle sanatorie, senza farle pesare soltanto ai Povericristi. Ovviamente non se ne fece nulla.
E’ in questo censurabile quadro di “furbizie amministrative”, che si pongono gli Studios di Montebello. Per la Convenzione essi dovevano essere botteghe artigianal-commerciali e studi professionali. Si sono invece trasformati in casette mono-bi-locali, vendute in larga parte per tali, con atti regolarmente firmati da un Notaio disattento. Il Comune non è mai venuto a controllare. E adesso si trova nei pasticci la povera Gente, che ha speso fin all’ultima liretta per comprarsi quel “buco”; e che non ha più risorse per prendersi Avvocati o Geometri, o per sanare gli abusi non suoi. Il nostro sostegno a chi è colpito, pertanto, non è un elogio dell’abusivismo, che va combattuto con forza, ma un aiuto concreto a chi è vittima delle “furbizie” e degli abusivismi altrui.
Il Presidente del Comitato autonomo Villaggio Montebello – (Dr. Amedeo Lanucara)


