Con la relazione dell’assessore regionale con delega agli Enti locali, Fabio Refrigeri, ha preso il via nella prima commissione del Consiglio regionale l’esame della proposta di legge n. 317 “Disciplina e conferimento di funzioni e compiti amministrativi ai Comuni, a Roma Capitale e alla Città metropolitana di Roma Capitale. Riordino delle forme associative tra gli enti locali e superamento delle Comunità montane”, di iniziativa della Giunta regionale.
La commissione Affari costituzionali e statutari, affari istituzionali, enti locali e risorse umane, federalismo fiscale, sicurezza, integrazione sociale e lotta alla criminalità, presieduta da Fabio Bellini, ritorna quindi a occuparsi di due tematiche già affrontate negli ultimi due anni: la cosiddetta “riforma Delrio” (Legge 7 aprile 2014, n. 56), con particolare riferimento al ruolo di Roma Capitale e della Città metropolitana, e il riordino dell’associazionismo comunale con relativo superamento delle comunità montane.
Con la proposta di legge n. 317 (composta da 18 articoli), la Giunta regionale le ripropone con l’obiettivo – ha spiegato Refrigeri – di mettere ordine all’interno del percorso di riforma della governance dell’area vasta e del sistema degli enti locali, alla luce dei numerosi interventi legislativi statali e regionali. E infatti la proposta di legge n. 317 riordina e conferisce funzioni a Roma Capitale, ai comuni e alla Città metropolitana di Roma Capitale. Provvedendo inoltre al riordino del sistema dell’area vasta con particolare riferimento alla riforma dell’associazionismo intercomunale e al superamento delle comunità montane. In più, il testo contiene nuove procedure per la definizione degli ambiti territoriali ottimali, tema strettamente collegato agli altri due.
Con riferimento a Roma Capitale e alla Città metropolitana, l’articolo 2 della proposta di legge istituisce una Conferenza “con il compito di completare – si legge nel testo – l’individuazione delle ulteriori funzioni e compiti da attribuire”, di cui faranno parte a titolo gratuito rappresentanti della Regione, della Città metropolitana, di Roma Capitale e del Consiglio delle autonomie locali del Lazio. Dal terzo all’ottavo articolo vengono poi indicate le materie oggetto delle nuove funzioni e compiti amministrativi, con le relative disposizioni: sviluppo economico e attività produttive; governo del territorio; trasporto pubblico locale; turismo; ambiente; beni, servizi e attività culturali. Gli articoli 9 e 10 indicano le modalità di assegnazione delle risorse per l’esercizio di tali funzioni, tra cui la devoluzione ai comuni – a partire dal 1° gennaio 2017 – dell’imposta regionale sulle concessioni statali per l’occupazione e l’uso dei beni del patrimonio indisponibile. L’articolo 11 prevede l’unificazione degli uffici regionali presenti in ambito locale per l’esercizio delle funzioni e dei compiti amministrativi riservati alla Regione. L’articolo 12 contiene le norme per l’individuazione degli ambiti territoriali ottimali e delle zone omogenee, attraverso un processo di concertazione con tutti i soggetti interessati. E’ previsto, infatti, che, sulla base di criteri definiti dal Consiglio regionale su proposta della Giunta e previo parere del Consiglio delle autonomie locali e della commissione consiliare competente in materia, la Città metropolitana di Roma Capitale e le province, sentiti i comuni, presentano un piano di perimetrazione alla Giunta regionale che lo approva. In mancanza del piano, la Giunta esercita i poteri sostitutivi previsti dallo statuto regionale. Gli articoli 13 e 14 disciplinano l’esercizio associato delle funzioni da parte dei comuni e il superamento delle comunità montane. L’articolo 15 contiene le disposizioni finanziarie che, per l’attuazione degli articoli 12, 13 e 14, stima gli oneri in euro 10,3 milioni per l’anno 2016 ed euro 7,3 milioni per ciascuna annualità 2017 e 2018. Infine, gli articoli 16 e 17 contengono numerose abrogazioni e modifiche di norme regionali. L’ultimo articolo, il 18, riguarda l’entrata in vigore della legge.
Al termine della relazione dell’assessore Refrigeri, i consiglieri del centrodestra hanno posto una serie di questioni sia al presidente Bellini sia all’assessore. Francesco Storace ha chiesto al presidente di attivarsi per far sì che anche i consiglieri del Movimento 5 stelle partecipino ai lavori su un provvedimento tanto importante per Roma Capitale. Lo stesso Storace, insieme ai consiglieri Antonello Aurigemma e Giuseppe Simeone, ha chiesto lo stralcio delle norme sul ruolo futuro di Roma Capitale, da affrontare con un provvedimento specifico. Chiesti chiarimenti a Bellini e Refrigeri sulle intenzioni della maggioranza a questo proposito.
La prima commissione si era già occupata di riforma Delrio e Roma Capitale a fine 2015, quando aveva iniziato l’esame della proposta di legge regionale n. 269, sempre di iniziativa della Giunta. Dopo la relazione dell’assessore Sartore e le audizioni, i lavori si erano fermati all’approvazione di un solo articolo e una parte delle norme erano state stralciate e inserite nell’articolo 7 della legge di stabilità approvata dal Consiglio regionale a fine dicembre 2015. Si trattava delle norme attuative in materia di riallocazione delle funzioni non fondamentali della Città metropolitana di Roma Capitale e delle province e la riassegnazione del relativo personale. Nello stesso articolo si rimandava a una successiva legge il trattamento delle altre disposizioni contenute nella legge Delrio. Da qui, dunque, la presentazione della proposta di legge n. 317 e il conseguente ritiro da parte della Giunta della n. 269. Il secondo argomento, quello relativo al riordino delle forme associative tra gli enti locali e il superamento delle Comunità montane, era già stato affrontato con l’iter legislativo della proposta di legge n. 69 della Giunta, approvata in prima commissione il 4 dicembre 2014 e tuttora ferma in Aula, dopo l’approvazione dell’articolo 1.