26 Aprile, 2024
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Bracciano. “Bel posto, ma non per i giovani”: l’articolo denuncia dell’Irish Times

Trevignano ed il lago di Bracciano rappresentano, non solo per i propri residenti, ma anche per i moltissimi turisti stranieri che scelgono di visitarli, una meta pittoresca, serena ed idilliaca dove soggiornare per una piacevole vacanza. Tale scenario è stato recentemente analizzato sotto un altro punto di vista dal giornalista Paddy Agnew, che ha messo in discussione lo stile di vita sul quotidiano Irish Time, affrontandolo sotto un’altra sfaccettatura.

“Seppur a soli 50 km da Roma – scrive il giornalista – Trevignano conserva ancora oggi un’atmosfera rurale: molti dei 4000mila e più Trevignanesi, stanziati da tempo in quest’area, si dedicano alla coltivazione di frutta, verdura e producono vino, sia per scopi commerciali che per uso proprio. La maggior parte di loro è rappresentata da assidui lavoratori, abituati a coricarsi presto così come ad alzarsi altrettanto presto per aggirarsi d’inverno le vie del paese, o per il lungolago nelle calde notti d’estate”.

“Ci troviamo in un paese dove viene ancora rispettato l’appuntamento delle 13, in compagnia solitamente della mamma, un momento di quiete unico. Ma Trevignano rappresenta anche un paese dove due panetterie o due negozi di pasta fresca sono quasi dati per scontato, come il Bar Ermete, proprio sulla piazza, con la pasticceria di produzione propria, che sforna prelibatezze tremendamente squisite. Si può trascorrere molto tempo a Trevignano, evitando di mangiare cibo preconfezionato. La sensazione che si percepisce è di trovarsi in una dimensione temporale sospesa, questo stile di vita bucolico e così distante da far sì d’estraniarsi dalla pressione della metropoli, un vero e proprio orgoglio italiano. Per i turisti e per gli abitanti stranieri, è proprio questo il fascino che contraddistingue l’Italia”.

“Certo, alcuni affascinanti aspetti di questo particolare stile di vita sicuramente non combaciano con la crescita schizofrenica della vita socio-economico dell’Italia, soprattutto considerando gli ultimi 20 anni. Il fascino che rappresenta per me, e per gli 80 milioni di turisti che hanno visitato l’Italia l’anno scorso, mal si addice infatti al 45% delle persone di età compresa tra i 18 e 30 anni che fanno fatica a trovare lavoro, o che non hanno un’educazione scolastica che superi la scuola dell’obbligo.

“Fra questi, la maggior parte degl’italiani non diplomati sostiene di voler fuggir via dall’Italia per trovare lavoro all’estero: Londra, Barcellona, Stati Uniti, Australia e perfino Dublino. Per esempio, più di 250.000 italiani ora vive a Londra. Ci sono tanti italiani a Verona tanti quelli che popolano attualmente Londra, rendendo la sua comunità italiana la 13esima più grande comunità nel mondo. I lavoratori precari in Italia normalmente hanno difficoltà ad ottenere un mutuo con le banche, costringendo gl’italiani a rimanere a casa con i genitori (il 49% dei giovani dai 25 ai 34 anni ancora vive con loro)”.

Forse proprio per questo, il giornalista dell’Irish Times, sostiene che “confrontarsi con un sistema accademico superato rappresenta una profonda frustrazione per molti giovani italiani. Un mercato lavorativo dove contano più i contatti coltivati dalle proprie famiglie tramite raccomandazione può rivelarsi molto frustrante. L’alternativa sembra essere allora lavorare sottopagati, con contratti di lavoro a breve-termine da casa o con ritmi lavorativi a tempo pieno da fuorisede”.

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