26 Aprile, 2024
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Regione Lazio: sì alla soppressione di Ardis e Arp

L’Agenzia regionale per la difesa del suolo (Ardis) e l’Agenzia regionale per i parchi (Arp) spariranno dalla mappa delle strutture regionali. Le loro funzioni e i loro 116 dipendenti saranno trasferiti all’interno degli uffici della Regione con un risparmio “a regime, non inferiore a circa 250.000 euro in ragione d’anno”, come si legge nella relazione introduttiva. La proposta di legge numero 244, approvata dal Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori (Pd), contiene anche alcune norme che esulano dagli obbiettivi iniziali del provvedimento. Con un sub-maxiemendamento presentato dal capogruppo del Pd, Riccardo Valentini, che ha provocato dure reazioni da parte delle opposizioni, nella legge sono state introdotte disposizioni interpretative in materia di contributi del Consiglio regionale, è stata istituita la nuova commissione consiliare “Riforme istituzionali” e sono stati tagliati gli emolumenti del Difensore civico, del presidente del Corecom, del Garante dei detenuti e del Garante dell’infanzia. Il voto finale è arrivato alla quarta sessione di lavori, dopo una discussione serrata, conclusasi con l’abbandono dell’Aula da parte delle opposizioni, poco prima del voto finale.

 

Il provvedimento ha così ottenuto 25 voti a favore, nessuno contrario o astenuto. La modalità del sub-maxiemendamento tombale, che ha interrotto la discussione sui numerosi emendamenti in gran parte presentati dal consigliereFabrizio Santori (Gruppo misto) è stata duramente contestata. Lo stesso Santori ha definito senza mezzi termini tale modalità “una porcata” che ha suscitato vivaci reazioni anche da parte dei consiglieri del Movimento 5 stelleValentina Corrado, Devid Porrello e Gianluca Perilli.

 

I contenuti della legge

Con la legge approvata oggi la Regione intende perseguire l’obiettivo di un ulteriore snellimento della struttura amministrativa regionale, eliminando sovrapposizioni e problemi di coordinamento, e riportando all’interno delle proprie strutture amministrative le funzioni oggi svolte da Ardis e Arp. I 10 dirigenti e le 106 unità di personale appartenenti ai ruoli della Regione saranno riallocati negli uffici regionali, in quanto dipendenti della Regione. Le spese di personale quindi non diminuiranno, ma con la soppressione di entrambe le agenzie proverrà dalle spese di funzionamento un risparmio di spesa non inferiore a circa 250.000 euro ai quali “vanno ad aggiungersi ulteriori risparmi, non quantificabili allo stato attuale, derivanti dalla soppressione di posizioni apicali la cui esatta misura sarà quantificabile a consuntivo”, come si legge nella relazione che accompagna il provvedimento approvato oggi dall’Aula. Altri risparmi dovrebbero essere possibili in seguito al venire meno di duplicazioni e sovrapposizioni tra strutture regionali ed al conseguente coordinamento unico delle attività amministrative delle agenzie soppresse, a seguito dell’accentramento in un unico soggetto di determinate funzioni, ivi comprese quelle dirigenziali apicali.

 

Per quanto riguarda le norme interpretative introdotte con il sub-maxiemendamento, queste sono volte a superare una “anomalia contabile”, come aveva spiegato il presidente Leodori, riguardante i contributi assegnati dall’Ufficio di presidenza ai Comuni che sono computati come spese di rappresentanza e, come tali, incorrono nei limiti imposti dalla normativa nazionale e regionale in materia di contenimento della spesa pubblica. Con la legge approvata oggi tale anomalia sarà dunque superata.

 

La nuova commissione consiliare speciale “Riforme istituzionali” si comporrà di 14 membri e avrà “il compito di effettuare studi, esami, indagini e approfondimenti sul tema delle riforme istituzionale, anche al fine di elaborare proposte di revisione, di attuazione dello Statuto, in materia elettorale nonché di modifica del regolamento dei lavori del Consiglio regionale”, come si legge nel provvedimento. Per quanto riguarda i quattro organismi istituzionali, si prevede la riduzione degli emolumenti del Difensore civico, del presidente del Corecom, del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza, e del Garante dei detenuti: tali compensi passano dal 60 per cento dell’indennità dei consiglieri regionali al 50 per cent

 

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