26 Aprile, 2024
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Regione Lazio: in commissione per le difficoltà della Fiera di Roma

Si è tenuta questa mattina un’audizione della VIII commissione del Consiglio regionale del Lazio sulla crisi in cui si trova Fiera di Roma. Alla Pisana sono stati ascoltati l’amministratore unico della società, Mauro Mannocchi, e il presidente della controllante, Investimenti spa, Lorenzo Tagliavanti.

La seduta si è svolta alla vigilia dell’assemblea societaria del 15 aprile prossimo – soci principali sono la Camera di commercio (58,5 per cento), Roma Capitale (21,7), la Regione (9,8) e Sviluppo Lazio (9,8) – dopo la quale il presidente Mario Ciarla (Pd) si è impegnato a riconvocare la commissione, come suggerito da Giancarlo Righini (FdI).

Questo perché, come ricordato da più parti, è evidente che i tempi stringono ed è necessaria una condivisione di responsabilità tra i soggetti coinvolti. “Siamo pronti a metterci attorno a un tavolo e a decidere”, ha detto l’assessore regionale allo sviluppo economico Guido Fabiani.

Un’urgenza che coinvolge anche lo sblocco delle procedure di vendita dell’area della vecchia fiera, quella lungo via Cristoforo Colombo a Roma. Questo atto è stato sollecitato, oltre che dai vertici delle due società coinvolte, anche dai consiglieri regionali Pietro Di Paolo (Ncd), Silvana Denicolò (M5s) e Giancarlo Righini. Per il Comune, Leslie Capone dell’assessorato Roma produttiva, ha informato la commissione regionale dell’esistenza di una proposta di deliberazione comunale, da sottoporre al voto del consiglio capitolino. Cessa le destinazione fieristica, per passare a una soprattutto residenziale, seppure con parti direzionali e commerciali. Il tutto però da inquadrare in un progetto complessivo sul futuro della Fiera di Roma. Con la delibera approvata, secondo Tagliavanti, si può rinegoziare il credito con le banche.

A nome dei dipendenti della Fiera è intervenuto Marcello Gregori della Uil, che ha detto di parlare per conto di Cgil, Cisl e Ugl. Sono 23, dei 76 dipendenti, i lavoratori in questo momento in mobilità e per loro il sindacato ha chiesto che possano essere assorbiti nelle società partecipate da Comune, Regione e Camera di commercio. Secondo l’amministratore di Fiera di Roma srl Mannocchi il risanamento richiede alcuni passi fondamentali che transitano per il reperimento delle risorse necessarie alla chiusura del concordato (che possono provenire dalla vendita dell’ex Fiera o dalla banca creditrice di 180 milioni), per una modifica della governance, per lo sviluppo del turismo congressuale, per investimenti strutturali, per il completamento delle infrastrutture e per una riforma della legge sul mercato fieristico.

La consigliera Denicolò ha sollecitato studi di fattibilità di società terze rispetto ai soci, prendendo esempio da quanto avviene all’estero, mentre Righini ha ricordato che bisogna lavorare su valorizzazione della vecchia fiera, restituzione della credibilità anche delle istituzioni, governance e difesa dell’occupazione.

 

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