30 Aprile, 2024
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PD Ladispoli: L’acqua non si tocca

L’acqua di Ladispoli non si tocca.  “Non ci lasceremo scippare un servizio che è sempre stato un modello di efficienza e con tariffe tra le più basse d’Italia” –  incalza il Circolo PD di Ladispoli che ribadisce con forza la difesa dell’acqua pubblica della città e si unisce al “secco no” espresso con voto unanime dal Consiglio comunale  nella seduta di martedì 9 dicembre in merito alla richiesta della Segreteria Tecnico Operativa dell’ATO2 Lazio Centrale – Roma di trasferire e quindi acquisire la gestione del servizio idrico.
Anche per il PD ladispolano l’acqua deve rimanere in house attraverso la partecipata Flavia Acque.
Tutto ciò in linea – ricordiamo – con l’esito del referendum del giugno 2011 nel quale 27milioni di cittadini espressero chiaramente la volontà che “l’oro blu” fosse un bene pubblico no profit.
Referendum che vide il PD di Ladispoli in prima linea con altre forze politiche, associazioni, comitati e singoli, sul fronte di una battaglia civile vincitrice e che oggi si vuole disattendere sotto l’egida dello “Sblocca Italia”.
“Non è possibile, se non assurdo, chiedere ad un Comune di passare da una gestione totalmente pubblica come lo è la Flavia Acque, ad Acea ATO2 che è per il 51% pubblica e per il 49% privata” – continua il Circolo PD locale.
L’Amministrazione comunale sta predisponendo ferma  opposizione con tutti gli strumenti in suo possesso nell’evidenza che la legge dello Stato (164 del 2014) “interviene nelle more di un giudizio di legittimità costituzionale della legge regionale (n.5 del 2014) che riconosce il diritto ad ogni singolo ente a provvedere direttamente alla gestione del servizio idrico integrato sul proprio territorio”.
Giudizio che non risulta attualmente ancora definito e pertanto anche il PD di Ladispoli unitamente a quanto espresso dal Sindaco Crescenzo Paliotta, chiede alla “Regione Lazio di attuare la legge regionale sulla Tutela, governo e gestione pubblica delle acque”.

 

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