Solo uno su quattro degli oltre 8000 comuni italiani hanno deliberato le aliquote Tasi e quindi nei comuni ritardatari l’imposta si pagherà a ottobre, sempre che i comuni abbiano pubblicato le delibere con le aliquote entro il 10 settembre, altrimenti si pagherà a dicembre con l’aliquota base dell’1 per mille.
Trevignano Romano e Bracciano sono tra i Comuni ritardatari. Un trasferimento dello Stato, pari al 50% circa del gettito annuo previsto dovrebbe evitare grosse difficoltà ai Comuni. In ogni caso, il 16 giugno erano comunque in scadenza nei due Comuni l’Imu sulle seconde case e a Trevignano la prima rata della Tari (nuovo nome della tassa sui rifiuti) e gli arretrati dell’acqua a Bracciano.
Ma perché tanti Comuni non sono riusciti a elaborare il regolamento con le aliquote della Tasi? “E’ una situazione, non complicata, ma complicatissima” risponde Giuliano Sala, sindaco di Bracciano. Intanto, si ricorda che la Tasi è il tributo per cosiddetti servizi indivisibili col quale i comuni devono finanziare servizi locali quali illuminazione pubblica, manutenzione delle strade e del verde cittadino e asili nido comunali. Pertanto bisogna quantificare l’ammontare di tutti questi servizi e, aspetto ancora più complesso, stabilire le detrazioni, ovvero, quale aliquota attribuire a una casa data in comodato gratuito al figlio del proprietario, per esempio, o ancora quale quota attribuire al proprietario di un edifico e quale al locatario. Vanno esaminate con molta attenzione tutte le situazioni, una per una, e si deciderà tenendo conto dei costi, ovviamente, cercando nel contempo di venire incontro alle esigenze dei cittadini. Verrà quindi redatto un regolamento comunale e si faranno le simulazioni per capire bene quale sarà la ricaduta sui cittadini e sulle casse comunali.
Soprattutto è importante la chiarezza; è sempre più difficile districarsi tra tutte queste sigle che cambiano ogni momento, tanto che si ha l’impressione di pagare più volte la stessa imposta con una sigla diversa.
Alessandra Lombardi