2 Maggio, 2024
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Trevignano Romano e il trentennale delle stragi di mafia

Intervengono il Sindaco Claudia Maciucchi, Vicesindaco Luca Galloni, Don Antonio Coluccia, fondatore dell’Opera Don Giustino Onlus, Massimiliano Melilli, giornalista, moderati da Raffaello Fusaro, evento promosso dalla Biblioteca Comunale di Trevignano con letture a cura di Silvia Sarti e Stefania di Michele, presente anche il Comandante dei Carabinieri Simone Anelli.

La scelta del luogo non è casuale, appuntamento in Piazza per ricordare non solo la strage di Capaci, ma anche per parlare di legalità e territorio.
L’evento inizia con una lettura tratta da Paolo Borsellino, che già evidenzia il tema centrale del dibattito, la lotta alle mafie, e l’importanza della cittadinanza attiva “la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”.
Il messaggio che continua ad arrivare dopo anni dalla morte di Falcone e Borsellino è quello di non dimenticare che lo Stato siamo noi, la politica siamo noi e non si può scendere a compromessi con le mafie, “scegliere la giustizia tutti i giorni” ricorda il sindaco.
Luca Galloni parla di gesti antimafia, dell’importanza di attivare una rete di consapevolezza, pratiche virtuose, cosa significa essere onesti cittadini? Don Coluccia, impegnato da anni contro la criminalità organizzata, parla dell’importanza delle famiglie, le associazioni, dei comitati di quartiere, delle parrocchie, la porta aperta per chi ha bisogno, gli strumenti per contrastare le mafie.
Racconta la sua esperienza nelle periferie, il welfare droga, la militarizzazione del territorio, spesso concentrate in quartieri popolari costruiti e gestiti da ATER o ERP.
Don Antonio condanna il consenso sociale delle comunità locali, quel tono amaro, spesso condiviso, tutti sanno ma nessuno ha il coraggio di dire ad alta voce quello che sta succedendo, e fa un invito a tutte le Istituzioni, le “Agenzie Educative” per la tutela del diritto alla socialità in spazi pubblici riqualificati.
Riscoprire il patrimonio di prossimità, uomini e donne si mettono al servizio della giustizia, correndo rischi, minacce, vivendo sotto scorta, per ricostruire le geografie del male affare, diffuse nei palazzi di giustizia non solo nelle strade, ricorda Melilli, cronista sky inviato a Capaci per raccontare l’accaduto.
La scorta che non si vede è la cittadinanza, che crede nella giustizia, presente nelle strade sempre, pronta a non voltare lo sguardo, accogliendo le criticità e abbandonando la paura.
I tempi cambiano ma le persone restano, anche se non più fisicamente tra di noi, ieri a Trevignano Romano, Falcone e Borsellino erano vivi in ognuno di noi. Ancora una volta l’agone ha dimostrato attenzione ai temi e ai problemi della legalita’, ringrazia l’organizzazione dell’incontro ed esprime vicinanza a tutte le persone che rischiano la propria vita per il ripristino della sicurezza e garanzia per tutti.
Claudia Soccorsi

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