11 Maggio, 2024
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La scuola e il bisogno degli sportelli d’ascolto

“Dottore non riconosco più mio figlio” “È una delle frasi tipiche che sperimentiamo negli sportelli d’ascolto nelle scuole. I genitori sono terrorizzati da questo cambiamento repentino nel rapporto con i figli. Ma tutto questo non deve spaventare, anzi deve portare a un nuovo tipo di legame, più consapevole”.

Gianni Girolamo è uno degli esperti che lavora al progetto l’Atelier Koinè, attività multiregionale con ente capofila la ‘Lanterna di Diogene’. Un impegno quotidiano negli istituti del Lazio per fornire un sostegno a studenti, genitori e docenti.

“Nel periodo dell’adolescenza genitori e figli sperimentano la strana sensazione di non riconoscersi più – spiega Gianni Girolamo -. I ragazzi rinnegano l’infanzia, è la cosiddetta caduta degli dei. I genitori che sono stati sempre il centro del loro mondo, percepiti come onnipotenti e infallibili, vengono messi in discussione nel tentativo di prendere le distanze e costruire un rapporto alla pari. In questa fase di transizione, queste due componenti a volte si confondono ed è necessario un enorme sforzo di riorganizzazione e ricerca di un nuovo equilibrio”.

“Quello che consigliamo è di guardare al proprio figlio non come ad uno ‘sconosciuto’, ma come ad un essere vivente in trasformazione. Questo processo richiede prima di tutto di modificare l’immagine interna del figlio e di trovare un modo nuovo di stare in relazione, necessariamente diverso da quello dell’infanzia”.

“Un atteggiamento iper-protettivo da parte dei genitori generalmente si rivela deleterio: può far emergere nel giovane una ‘identità negativa’ o ‘identità contro’ caratterizzata da una decisa opposizione al mondo degli adulti e a tutto ciò che lo rappresenta. Una chiave è rappresentata dalla disposizione a contattare in modo autentico tanto le proprie emozioni quanto quelle dell’altro. Parlare e parlarsi, riconoscere i propri movimenti emotivi e, partendo da questi, contattare quelli del proprio figlio. Lui lo sentirà questo contatto emotivo, e potrebbe anche arrivare a sorprendere sulle sue capacità ricettive”.

“L’Atelier Koinè” è un progetto multi regionale selezionato da impresa sociale “Con i bambini” nell’ambito del Fondo a contrasto della povertà educativa minorile.

Nel Lazio sono coinvolti gli Istituti Comprensivi Statali “Raffaello Giovagnoli”, “Loredana Campanari” e “Bruno Buozzi” di Monterotondo. Il Liceo Statale “Gaio Valerio Catullo” e il Liceo Scientifico “G.Peano” di Monterotondo. Gli Istituti Comprensivi “Città Dei Bambini” e “Paribeni 10” di Mentana, “Sandro Pertini” di Fonte Nuova e “Pirandello” di Fonte Nuova, l’Ipsar “Alcide De Gasperi” di Palombara Sabina.

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