19 Aprile, 2024
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Bruxelles Merkel: a giugno l’emissione dei primi titoli per finanziare il rilancio

Finisce il semestre della presidenza tedesca della Ue. Le parole della cancelliera su vaccini, clima e sulle emissione di debito europeo

“Mi è caduto un gran peso dal cuore”. Così la cancelliera Angela Merkel ha commentato, nella conferenza stampa finale del Consiglio Europeo – che conclude anche la presidenza tedesca dell’Ue – gli importanti accordi raggiunti al vertice: quello sul bilancio pluriennale e il Piano di rilancio, quello sull‘abbattimento delle emissioni di gas serra di almeno il 55% (rispetto al 1990) per il 2030, e anche sul rafforzamento delle sanzioni alla Turchia. “Grazie ai nostri sforzi comuni – ha detto ancora la cancelliera – siamo ora in grado di presentare un bilancio al Parlamento Europeo assieme al Fondo di ripresa e siamo riusciti anche ad approvare il meccanismo sullo Stato di diritto, un grande risultato”.

La Commissione ha annunciato che emetterà i primi titoli comuni Ue per finanziare i 750 miliardi di euro del Piano di rilancio a giugno. Via libera dei leader anche alla riforma del Mes. Quanto al clima, sul quale i leader hanno discusso fino alle prime luci dell’alba, “è valsa la pena non dormire una notte per raggiungere questo importante risultato, proprio alla vigilia della conferenza Onu” di sabato sul clima, ha aggiunto Merkel. Anche il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel è apparso soddisfatto, “trovare un accordo – ha detto – è stato tutt’altro che facile, è stata una vera maratona”.

Si è parlato anche di coordinamento dei vaccini, “la Ue – ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen – sta lavorando al massimo per garantire la loro sicurezza”, confermando che il vaccino di Pfizer-Biontech sarà autorizzato a fine anno e quello di Moderna a metà gennaio.

“Ma sono le vaccinazioni – ha avvertito – non i vaccini che fanno la differenza”, esortando tutti gli Stati membri a coordinarsi e preparare una efficiente infrastruttura. Merkel ha sottolineato che l’obiettivo è che tutti gli Stati membri abbiano i vaccini allo stesso tempo.

(Avvenire)

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