19 Maggio, 2024
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Roma, i vigili urbani, le case abusive degli ex comandanti e il silenzio di Virginia Raggi

Gli ex comandanti Stefano Napoli e Antonio Di Maggio nel 2007 acquistarono due alloggi in un comprensorio che il Comune voleva abbattere

Napoli e Di Maggio nel 2007 acquistarono due alloggi in un comprensorio che il Comune voleva abbattere.

Stefano Napoli, comandante dimissionario del corpo di polizia locale di Roma, e il suo predecessore Antonio Di Maggio hanno acquistato nel 2007 due case abusive all’interno dello stesso comprensorio. Stefano Napoli è stato autorizzato dal Corpo per prestare la sua collaborazione al costruttore di quelle abitazioni non autorizzate. Nel 2018 alla segreteria della sindaca Raggi sono stati consegnati tutti i documenti che spiegavano la vicenda e inquadravano il ruolo ricoperto dai due comandanti. Sono questi i fatti salienti che saranno raccontati nell’inchiesta di Report ” Vicini di casa” che andrà in onda questa sera alle 21,20 su Rai Tre.

Una storia che ha origine nel 2006 quando Stefano Napoli e Antonio Di Maggio sono entrambi impegnati nel gruppo che controlla proprio quel territorio dove il costruttore Franco Di Bonaventura sta completando quel comprensorio privo dei permessi urbanistici. Napoli ottiene il permesso dal Corpo di stipulare un contratto part- time con la Cosedil, una delle società del costruttore. Ed è lo stesso Napoli – come dimostrano oggi documenti inediti – a consegnare ad alcuni degli acquirenti le chiavi di casa, controfirmando i verbali di immissione in possesso della casa. Il comandante del Corpo, che ha presentato le dimissioni il 30 novembre scorso, non si limita a questo. Il 19 dicembre del 2007 acquista un’abitazione di 47 metri quadrati, esattamente un mese dopo che il suo superiore di allora Antonio Di Maggio firmi il rogito per l’acquisto della sua casa.

Di Maggio dichiara oggi di non aver saputo che quelle case fossero abusive. Una circostanza che non può essere confermata per Napoli. Non solo per via del rapporto con il costruttore e del ruolo ricoperto nella vendita delle case, ma anche per quanto riportato sul contratto di acquisto di quella casa, che Report è riuscito a recuperare. Nel contratto il costruttore dichiara che sulla casa pesa ancora l’assenza di sanatoria da parte del Comune. Alcuni anni dopo il Comune si rende conto dell’abuso tanto da chiedere che quelle case vengano abbattute.

I due comandanti (Napoli e Di Maggio), insieme agli altri acquirenti, fanno ricorso al Tar. Il 27 gennaio del 2017 il tribunale amministrativo si pronuncia in favore dei ricorrenti, ribadendo che quelle case sono abusive, ma riconoscendo al Comune una grave responsabilità, quella di essersi reso conto con “colpevole ritardo” dell’illegittimità di quei titoli edilizi.

Una volta ottenuta la copertura del Tar, molti degli acquirenti hanno tentato di rivalersi nei confronti del costruttore, riuscendo perfino a farsi ricevere insieme ai loro avvocati dalla segreteria della sindaca Raggi. ” Alla segreteria della sindaca – racconta uno dei residenti del comprensorio abusivo – abbiamo portato tutte le carte, raccontando anche il ruolo svolto dai due comandanti dei vigili, in particolare da Napoli”.

Era l’inizio del 2018. Poche settimane dopo Antonio Di Maggio è stato nominato dalla Raggi comandante generale del Corpo di polizia locale di Roma Capitale. Nel luglio scorso lo stesso onore è toccato a Stefano Napoli.

(La Repubblica)

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