29 Aprile, 2024
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Maradona, indagato il medico che lo ha operato: “Non doveva tornare a casa”

Nuovi sviluppi nell’indagine sulla morte di Diego Armando Maradona. La magistratura argentina ha disposto una perquisizione della casa e dell’ufficio del medico personale del Pibe de Oro, Leopoldo Luque.

Secondo quanto riferisce La Nacion da fonti giudiziarie qualificate, il medico sarebbe indagato per omicidio colposo in seguito a presunte irregolarità nel ricovero domiciliare di Maradona.

Le perquisizioni sono state disposte dalla procuratrice di Benavídez, Laura Capra, e dai sostituti procuratori generali di San Isidro, Patricio Ferrari e Cosme Irribaren. Sempre secondo La Nacion, quando sono arrivati gli ufficiali giudiziari e il personale di polizia, Luque è rimasto sorpreso e avrebbe esclamato: “non me l’aspettavo”.

POOL SPECIALE DI PM – L’idea di formare una squadra speciale di investigatori è stata una decisione presa dal procuratore generale di San Isidro, John Broyad, poco dopo aver appreso della morte di Maradona mercoledì scorso 25 novembre. Le indagini mirano a trovare elementi per determinare eventuali responsabilità del medico di Maradona dopo che era stato dimesso dalla clinica dove era stato operato al cervello per un ’ematoma subdurale’.

Mercoledì scorso il dottore non era a casa quando Maradona è morto, ma ha chiamato il numero di emergenza 911 per richiedere un’ambulanza alle 12.16. Gli investigatori vogliono capire quante volte il dottor Luque è andato a casa per controllare il suo paziente. Finora, il neurochirurgo era l’unico membro dell’entourage di Maradona a non essere stato ascoltato come testimone.

“Ieri abbiamo proseguito con le indagini prendendo anche alcune dichiarazioni testimoniali di parenti diretti di Maradona”, ha spiegato in un comunicato il procuratore generale di San Isidro.

DIMISSIONI PRECOCI – E’ proprio sulle dimissioni dalla clinica considerate troppo repentine che parte l’accusa di Alfredo Cahe, storico medico di Maradona per 33 anni. “Mi è sembrato sbagliato – ha raccontato in una intervista all’argentina Telefe – Doveva restare in una struttura diversa, non è stato curato come si doveva“.

GLI ULTIMI ISTANTI DI VITA – Secondo una prima ricostruzione del Clarin l’ultima persona a vedere da vivo Maradona nella sua casa di Tigre era stato il nipote, Jonathan Esposito (figlio di Maria Rosa, la sorella di Diego), alle 23 di martedì, prima di addormentarsi. Eppure per Cahe “con lui in casa doveva esserci un medico, per le condizioni in cui si trovava. E poi il controllo cardiovascolare non è stato fatto in maniera completa – ha evidenziato – Non so quanto tempo abbia impiegato il medico ad arrivare con il defibrillatore: Diego non avrebbe dovuto trovarsi in quel posto, questo è ciò che penso”.

(Il Riformista)

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