5 Maggio, 2024
spot_imgspot_img

Cinquestellopoli, M5S si dichiara estraneo alle vicende Philip Morris: “Colpa della Lega”

La vicenda della Conquestellopoli ha scosso il Movimento 5 Stelle che starebbe ricostruendo la vicenda degli emendamenti che avrebbero favorito la Philip Morris.

A quanto riferito dall’Adnkronos “nessun senatore 5 Stelle ha presentato emendamenti che potessero favorire l’azienda”, avrebbero fatto sapere i 5 Stelle. Per il Movimento l’unico emendamento ‘incriminato’ sarebbe quello del relatore presentato in occasione del decreto legge fiscale 2018 – Conte 1 che, viene riferito, “è chiaramente frutto di tutte le richieste di maggioranza che, in questo caso, facevano capo alla Lega“. Era il Carroccio infatti che “aveva presentato un emendamento ad hoc che prevedeva l’introduzione di percentuali di prelievo vantaggiose sulle sigarette elettroniche”. La conferma arriva anche in una nota ufficiale del Movimento: “Il Movimento 5 Stelle si dichiara estraneo rispetto a presunte vicende legate all’industria del tabacco. Il Movimento 5 Stelle sta promuovendo in Parlamento le leggi sul conflitto di interessi e sulla regolamentazione dell’attività di lobbysmo che, ci auguriamo, troveranno la convergenza di tutte le forze politiche. Quello che facciamo dunque è agire coerentemente con quanto abbiamo sempre sostenuto”.

Rincara la dose Giovanni Currò, deputato del MoVimento 5 Stelle e capogruppo in commissione Finanze, in un’intervista rilasciata ad Affari Italiani: “Il MoVimento Cinque Stelle non è legato a nessun gruppo d’interesse ed io personalmente ho depositato un emendamento per aumentare le imposte sul Tabacco riscaldato subito dopo l’inchiesta di Report di maggio scorso. Ho anche ricostruito il deposito dell’emendamento incriminato che non è riconducibile a noi, bensì alla Lega”.

Ma il mondo della politica non ci sta è chiede che venga fatta chiarezza. “Secondo l’inchiesta de Il Riformista, la multinazionale del tabacco Philip Morris, ha pagato la Casaleggio associati per un totale di 2,4 milioni di euro di consulenze dal 2017 ad oggi. Davvero molti soldi.” Ha scritto su Facebook il portavoce nazionale di Sinistra italiana, deputato di Liberi e uguali, Nicola Fratoianni. “Io credo che per trasparenza e onestà, – prosegue l’esponente di Leu – Casaleggio e anche il Movimento 5 stelle debbano chiarire su questo. Peraltro ci ricordiamo che il M5s ha votato contro l’adeguamento delle tasse sulle sigarette elettroniche che noi avevamo proposto. Un regalo alle multinazionali del tabacco da 400 milioni di euro, sottratti ai cittadini. È solo una coincidenza? Non lo so. Quel che è certo (e che ripetiamo da anni) è che il finanziamento privato – conclude Fratoianni – la possibilità di utilizzare associazioni, fondazioni e imprese vicino ai partiti, determina relazioni opache e discutibili tra i partiti e i politici e chi li finanzia”.

“Dalla Philip Morris piu’ di 2 milioni di euro di “consulenze” alla Casaleggio associati, casa madre del M5S. E poi, “casualmente” i grillini al governo tagliano radicalmente le tasse sulle sigarette elettroniche (prodotte in gran parte dalla Philip Morris). Tutto normale? Be’ se Casaleggio junior e i suoi collaboratori sono esperti di chiara fama nel campo del tabacco e della tecnologia connessa alla combustione, tanto da poter ottenere parcelle così elevate, allora non c’è nulla di male”. Lo scrive su facebook la leader di Fdi Giorgia Meloni. “Al momento – prosegue – nessuno ha mai saputo di questa specifica competenza e preparazione da parte della Casaleggio associati e allora viene il sospetto che quegli importi siano un modo per oliare gli ingranaggi di chi ha un chiaro e diretto collegamento con il M5S, partito di maggioranza e di governo. Fosse successo a un qualsiasi partito di destra una cosa del genere sarebbero già fioccati avvisi di garanzia, arresti, perquisizioni e sarebbe partita la solita grancassa dei media di regime. Ma forse quella strana immunità di cui storicamente gode la sinistra al governo si estende anche ai partiti che governo insieme alla sinistra”.

“Abbassare la tassa sulle sigarette elettroniche potrebbe essere giusto, potrebbe servire a salvare più fumatori dal cancro e dalla morte, seppure esistano studi che dicono anche il contrario e seppure il ministero della sanità sia espresso diversamente. Ed è del tutto normale che un azienda multinazionale dia un contributo a un partito in assenza di finanziamento pubblico, battaglia a favore della quale sia il M5s sia il Pd hanno fatto una guerra santa, alterando irrimediabilmente il principio di autonomia e indipendenza dei partiti dagli interessi economici privati o lobbistici”. Dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di FdI. “Ma in questo caso l’azienda del tabacco avrebbe avuto un contratto con la Casaleggio Associati e risulta quindi necessario capire, come potrebbe sembrare dalla tempistica, se la Casaleggio abbia avuto potere di persuasione sui parlamentari grillini alla luce di quel contratto o se comunque ci sia un rapporto di causa/effetto tra il finanziamento e la decisione di abbassare le accise. Il problema dunque è duplice perché investe anche l opacità dei rapporti tra la Casaleggio e il Movimento, argomento sul quale esistono migliaia di pagine e di inchieste giornalistiche. Se dunque la magistratura scoprirà un nesso, cioè l abbassamento corruttivo delle tasse a causa della pressione della Casaleggio sui parlamentari, allora diventa un altra cosa”. “Resta da sottolineare comunque la contraddizione: il ministero della Salute segnalava la nocività di quel prodotto rifiutando il principio della riduzione del danno, ma le cose sono andate diversamente. Mi pare ci sia materia sufficiente per la magistratura”.

“La Philip Morris versa a Casaleggio 2 milioni in 2 anni. I grillini in Parlamento si battono per ridurre tasse sulle sigarette elettroniche. Traffico di influenze? Finanziamento illecito di un partito? Vedremo. Ma da un partito fondato sulla trasparenza e sull’onestà non te lo aspetti”. Lo scrive su Twitter Gabriella Giammanco, vicepresidente di Forza Italia in Senato.

“Gli straordinari favori fatti dal governo, e in particolare dai suoi esponenti del M5S, alla Philip Morris sono collegati agli oltre 2 milioni versati da questa grande azienda alla ditta Casaleggio? Non possiamo saperlo, anzi, se non fosse per il Riformista, non sapremmo neppure dei 2 milioni. Ma una cosa la sappiamo di sicuro. Il governo ha violato, e continua a violare, il regolamento del Senato pur di non rispondere alle interrogazioni che riguardano la questione del tabacco riscaldato, che ha goduto di ribassi fiscali, pari a 250-500 milioni di Euro”. Lo afferma Lucio Malan, vice presidente dei senatori di Fi. “Mercoledì – prosegue – sarà un anno da quando i colleghi del gruppo Binetti e Battistoni chiesero al ministro della Salute gli esiti della valutazione tecnica sulla dannosità del tabacco riscaldato, chiesero se ci fossero situazioni difformi tra Philip Morris e BAT, e se il regime fiscale privilegiato non costituisse un incentivo al consumo di un prodotto dannoso. Il 25 febbraio di quest’anno la sola Paola Binetti e il 9 luglio Binetti e Mallegni chiedevano ancora che il ministero fornisse informazioni sulla dannosità di quel prodotto. Il Regolamento del Senato impone una risposta entro 20 giorni e siamo oltre i 360, ma soprattutto una risposta avrebbe fatto chiarezza sia rispetto agli oggettivi vantaggi goduti da Philip Morris a scapito del fisco, oggi sappiamo in coincidenza con la corposa consulenza pagata alla ditta Casaleggio, sia rispetto alla vicenda su cui sono in cui sono in corso indagini della Procura di Roma sui rapporti tra l’azienda del tabacco e i vertici dell’agenzia delle dogane. Ecco un esempio in più, molto significativo, dei vari modi in cui il Governo si è distinto per ridurre, indebolire e svilire il ruolo del Parlamento. Ora l’esecutivo corra al Senato a rispondere una buona volta. Altrimenti i peggiori sospetti sui grandi tifosi della ‘onestà’ guadagneranno forza”.

“Il grido ‘onesta” del Movimento 5 stelle dovrebbe usarlo in termini autocritici se, come pare, la Philip Morris avrebbe finanziato la fondazione Open di Renzi e un partito di Governo per ottenere la riduzione sulle tasse alle sigarette elettroniche. Siamo alle barzellette, Casaleggio e i suoi possono pensare di continuare a prendere per i fondelli la gente”. Lo dichiara Fabrizio Cicchitto, presidente di Riformismo e Libertà.

“Come mai il Tg1 non ha dedicato neanche un secondo al caso Casaleggio-Philip Morris? È stato un atto di censura? Le inchieste giornalistiche parlano di una consulenza da 2,4 milioni di euro, sulla quale ha diffuso una dichiarazione lo stesso Casaleggio. Non è una notizia?”. Lo scrive su Twitter il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.

(Il Riformista)

Ultimi articoli