28 Aprile, 2024
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In piedi per ore sul tetto dell’auto per salutare la mamma ricoverata

Lo scatto simbolo del dramma Covid

Una ragazza sale sul tetto della sua auto per per riuscire a scorgere la figura della madre attraverso la finestra.

E’ accaduto all’ospedale Valduce di Como, i cui primi piani sono occupati dai reparti Covid. A raccontare la sua storia è Salvatore Amura, un residente della zona ed ex amministratore dell’Accademia Galli di Como che ha immortalato la scena e ha postato lo scatto sui social. In poche ore la foto ha fatto il giro del web ed ha riposto al centro dell’attenzione la questione emotiva che coinvolge i parenti dei pazienti affetti da Covid-19.

Le misure di prevenzione anti-Covid, infatti, prevedono disposizioni rigide impedendo di fatto ad amici e parenti di poter fare visita ai propri cari. Questo ha fatto sì che dall’inizio della pandemia si verificassero situazioni e scene come quelle di Como, non solo in Italia ma in diverse parti del mondo, in cui molte persone sostano per ore fuori ai nosocomi pur di tentare di vedere anche per pochi minuti la persona amata. Lo scatto di Amura è diventato così il simbolo di questa seconda ondata del virus, come testimonianza del fatto che la scia di dolore e il dramma della prima fase continua. Soprattutto per la Lombardia, ancora tra le regioni d’Italia più colpite.

Come racconta Salvatore sulla sua pagina Facebook, 

“..Abito di fronte l’ospedale Valduce a Como, i primi piani sono occupati dai reparti Covid, da Marzo medici e infermieri si muovono freneticamente notte e giorno bardati e incessanti curano, portano conforto e cercano di fare tutto il possibile per salvare le persone. Capita spesso vedere familiari e amici che cercano di salutare i propri parenti, fargli sentire una vicinanza, la presenza degli affetti. Dalla strada anche per ore senza successo”, ..

Nella foto che ho scattato a tardo pomeriggio una ragazza che da stamattina provava a salutare la sua Mamma. Si disperava perché non riusciva a vederla ma senza demordere. Qui sopra il tetto della sua auto che prova ancora a farsi riconoscere. Speriamo che tutto questo finisca presto”. 

(Il Riformista)

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