13 Ottobre, 2024
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Aumentano falsità e negazionismi, la Croce Rossa è diventata un bersaglio

CRI lancia una campagna.

Il vero bersaglio resta il virus, ma senza i nostri soccorritori sarà ben difficile sconfiggerlo

 

Oltre al Covid-19, circola un virus ugualmente aggressivo: quello della disinformazione o delle vere e proprie fake news. Albert Einstein diceva che le bugie si possono riconoscere molto più facilmente rispetto alla verità. Ma non siamo tutti Einstein e, oggi più che mai, le sofisticate metodologie di diffusione delle notizie false, rendono il compito di discernimento molto complesso.

Dobbiamo tutelarci e tutelare, soprattutto in un momento storico come questo, perché qualunque messaggio distorto o scorretto può avere un’amplificazione e delle conseguenze inimmaginabili. Invito chiunque abbia dubbi, a rivolgersi sempre e solo a canali ufficiali, compresi i nostri.

Preoccupanti anche le posizioni dei cosiddetti “negazionisti”, altri agenti di caos e generatori di (comprensibile) paura in chi incorre in questo tipo di manipolazioni. Alcune delle fake news sul Covid-19 sono considerate credibili da una fetta consistente della popolazione, e dove la percentuale di chi crede alle ‘bufale’ cresce, sale anche quella di chi è scettico nei confronti del sistema sanitario nazionale, degli operatori sanitari o dei vaccini.

È nostro dovere condannare, segnalare e arginare questo malcostume, che ferisce e avvilisce non solo i nostri ma tutti gli operatori sanitari del Paese, sfiancati da un lavoro snervante che dura da mesi.

Dal video girato da un automobilista che segue un’ambulanza della Croce Rossa Italiana vicino Napoli, di rientro dopo un servizio e pronta a effettuarne subito un altro (ragione per cui ha le sirene accese) e che diviene virale come “prova” del tentativo di seminare panico tra la popolazione, alle notizie false sui circa 2000 euro che spenderebbe lo Stato per ogni paziente Covid ricoverato, fino alle foto e video sugli ospedali vuoti. Solo per fare qualche esempio di falsi comprovati.

Tutto questo, oltre a distruggere quanto stiamo facendo, ha portato a nuovi incredibili risvolti: le stesse figure professionali che a marzo abbiamo definito “eroi”, oggi sono additate – da troppi – come nemici e seminatori di panico. In più, assistiamo a un incremento preoccupante di episodi di violenza insensati: sono aumentati gli atti vandalici ai danni di nostri mezzi e strutture, come testimoniano i fatti della provincia di Firenze, Napoli, fino a Levico Terme. Che senso ha rendere inutilizzabili tende per tamponi rapidi, mezzi di soccorso o strutture che potrebbero servire, un domani, anche ai vandali?

Da anni la Croce Rossa Italiana attraverso una campagna condivisa da tutte le sigle del soccorso, ribadisce che gli operatori sanitari “Non sono un Bersaglio”. I nostri volontari di certo non sono un bersaglio, il vero bersaglio resta il virus. Ma, senza la loro assistenza, sarà ben difficile sconfiggerlo.

(Huffpost)

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