28 Marzo, 2024
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Omicidio Lecce, ha confessato l’assassino di Daniele ed Eleonora: “Erano troppo felici”

“Sì, sono stato io. Li ho uccisi perché erano troppo felici. Mi è montata la rabbia”. In carcere il presunto killer: è uno studente di 21 anni ex coinquilino dell’arbitro ucciso. Il cronoprogramma nei bigliettini persi. Gli inquirenti: “Sadico e insensibile”. Il giorno dei funerali ha partecipato ad una festa

Lecce, 29 settembre 2020 – “Si, sono stato io“. E’ notte fonda quando Antonio De Marco – lo studente 21enne fermato lunedì sera con l’accusa di essere il killer che ha ucciso con 60 coltellate l’arbitro di calcio Daniele De Santis e la sua fidanzata Eleonora Manta – confessa il duplice brutale delitto davanti al procuratore di Lecce, Leonardo Leone De Castris, che lo sta interrogando nella caserma dei carabinieri. Ieri sera al termine della conferenza stampa era stato lo stesso Procuratore ad augurarsi che il giovane potesse confessare. Quando De Marco è uscito in macchina per essere portato in prigione, una piccola folla di amici e conoscenti della due vittime ha inveito contro di lui. L’avvocato difensore del presunto omicida, Andrea Starace, ha detto che De Marco “è molto provato ma ha risposto alle domande”.

La confessione

“Ho fatto una cavolata. So di aver sbagliato. Li ho uccisi perché erano troppi felici e per questo mi è montata la rabbia”. Sarebbero queste le parole con le quali De Marco avrebbe motivato agli investigatori l’assassinio. Lo si apprende da fonti investigative. Il movente resta peraltro ancora tutto da chiarire. Come è incomprensibile la ferocia con la quale Daniele ed Eleonora sono stati uccisi.

A una festa il giorno dei funerali

Una cosa è certa. Sabato scorso, il giorno dei funerali di Daniele ed Eleonora, lo studente è apparso sorridente e sereno a tavola con i colleghi a poche ore dalla fine delle esequie. Sabato sera in un locale ha infatti partecipato alla festa di compleanno di una sua collega tirocinante presso la scuola infermieri del Vito Fazzi di Lecce. Tranquillo come se nulla fosse successo.

“Voleva torturarli”

Intanto emergono nuovi particolari agghiaccianti del duplice omicidio. Secondo gli inquirenti, infatti, il giovane 21enne, ex coinquilino dell’arbitro ucciso, voleva immobilizzare, torturare e uccidere, per poi ripulire tutto con detergenti e lasciare una scritta sul muro con un messaggio per la città. Era questa – stando alle prime risultanze d’indagine – la folle azione dimostrativa che De Marco avrebbe programmato per la sera del 21 settembre scorso quando i due sono stati trucidati con decine di coltellate.

E’ stato lo stesso procuratore della Repubblica di Lecce, Leonardo Leone De Castris, a fare cenno a delle fascette stringitubo ritrovate in casa, materiale che poteva probabilmente servire all’omicida appunto per legare le due vittime e, forse, torturarle, seguendo un macabro disegno. “L’azione è stata realizzata con spietatezza e totale assenza di ogni sentimento di pietà verso il prossimo”. Nel provvedimento di fermo firmato dalla pm Maria Consolata Moschettini si parla di “sadismo

 

Il movente

Secondo l’agenzia Agi, il duplice omicidio potrebbe essere stato motivato da semplice quanto inossidabile e feroce desiderio di “vendetta”. “Il 3 luglio – si legge nell’ordinanza di custodia cautelare – sul proprio profilo personale del social network Facebook Giovanni Antonio pubblicava un post tratto dal blog ‘Universo psicologia’ dal titolo ‘il desiderio di vendetta’ che stigmatizzava tale sentimento, riportando il seguente commento: ‘Un piatto da servire freddo… è vero che la vendetta non risolve il problema ma per pochi istanti ti senti soddisfatto’ accompagnandolo con due faccine sorridenti”. Ancora sul movente non ci sono peraltro certezze. Gli inquirenti ipotizzano anche la possibile invidia e la gelosia nei confronti della coppia. Ipotesi questa corroborata dalle prime parole dello studente.

Nuove perquisizioni

I carabinieri di Lecce, anche con il supporto della sezione investigazioni scientifiche, hanno effettuato stanotte delle perquisizioni nella nuova abitazione di Antonio De Marco. Il giovane, studente universitario di Scienze infermieristiche, originario di Casarano, era andato ad abitare da poco nel nuovo appartamento, una villetta che si trova proprio non lontano dall’ospedale ‘Vito Fazzi’ dove seguiva le lezioni. Per quasi un anno e fino ad agosto aveva soggiornato in affitto in una stanza dell’appartamento nel quale è avvenuto l’omicidio, convivendo con Daniele De Santis. Su richiesta di Daniele, lo studente aveva lasciato l’appartamento ad agosto e si era trasferito in un’altra casa sempre a Lecce. Da allora avrebbe cominciato a pianificare l’omicidio.

(Quotidiano.net)

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