3 Maggio, 2024
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Nel mondo oltre 23 milioni di casi di Coronavirus, più di 800 mila vittime

Uno studio statunitense spiega che se l’uso della mascherine passasse dall’attuale 53% al 95% si risparmierebbero 70 mila vite negli Stati Uniti nei prossimi mesi.

In Germania 41 scuole chiuse

I contagi mondiali da Covid-19 hanno superato i 23 milioni, mentre il numero di vittime ha superato le 800 mila. I dati sono quelli della Johns Hopkins University, che si basa sulle informazioni ufficiali fornite dai paesi, e quindi sono come sempre da considerare sottostimati. Al primo posto per contagi e vittime si confermano gli Usa, con rispettivamente 5,6 milioni di casi e 176 mila decessi; al secondo il Brasile con 3,5 milioni di contagi e 113 mila vittime; al terzo per contagi c’è l’India, con 2,975 milioni, ma i decessi ufficialmente riconducibili alla malattia sono 55.794, meno di quelli registrati in Messico. Ma la diffusione della pandemia non risparmia nessuno, e l’Oms raccomanda l’uso della mascherina al di sopra dei 12 anni di età. 

Lo studio sulle mascherine

Uno studio dell’Institute for Health Metrics and Evaluation dell’Università di Washington evidenzia che se l’uso della mascherine passasse dall’attuale 53% al 95% si risparmierebbero 70 mila vite negli Stati Uniti nei prossimi mesi. Se invece i governatori non dovessero rinnovare l’obbligo delle mascherine, è detto nello studio scientifico, gli Usa rischiano di ritrovarsi con ulteriori oltre 130 mila decessi.

Intanto anche la Danimarca ha disposto la mascherina obbligatoria sui mezzi di trasporto pubblici, in seguito a un aumento dei contagi, e in alcune città francesi l’obbligo è stato esteso ai luoghi pubblici all’aperto, dopo il nuovo record giornaliero di 4.500 contagi. Restrizioni rafforzate e raccomandazioni di rimanere a casa anche in alcune città della Spagna e della Corea del Sud.

La situazione scuole in Germania

In Germania è stato deciso di richiudere 41 scuole di Berlino, dove ne hanno già riaperte 825: decine di insegnanti e centinaia di studenti sono in quarantena. Ma uno studio del tedesco Robert Koch Institut, afferma che la riapertura delle scuole non ha avuto un ruolo determinante nell’aumento dei nuovi contagi da corona in Germania. Anche ristoranti, alberghi o uffici non sono considerati luoghi primari d’infezioni, mentre più determinante, secondo l’Rki, sono le infezioni nelle conduzioni familiari e nelle case di cura per anziani, dove si registra la casistica più ampia. In Germania, il numero dei nuovi casi delle ultime 24 ore ha superato i 2 mila, cosa che non avveniva dalla fine di aprile.

(Agi)

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