2 Maggio, 2024
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A Bristol la folla abbatte la statua di Edward Colston, trafficante di schiavi inglese

A Bristol, nel Regno Unito,

durante la manifestazione di protesta del movimento Black Lives Matter per la morte di George Floyd, l’uomo di 48 anni ucciso durante un fermo di polizia lo scorso 25 maggio a Minnesota (Stati Uniti),è stata abbattuta la statua in bronzo dedicata a Edward Colston (1636 – 1721), mercante e commerciante di schiavi africani.

Colston,  tra il 1672 e il 1689, si stima abbia fatto arrivare in America più di 80mila uomini, donne e bambini africani, 19mila dei quali si pensa siano morti durante il viaggio,

eppure  è stato però celebrato nel Regno Unito (con statue e con l’intitolazione di diverse strade) per la sua attività filantropica: coi proventi delle sue diverse attività ha infatti finanziato la costruzione di scuole, ospedali, ospizi, chiese a Bristol, a Londra e in altre città del regno.

Alla manifestazione hanno partecipato circa diecimila persone. In un  video diffuso sui social si può vedere distintamente tutta la sequenza dell’abbattimento: l’imbragatura della statua di bronzo, la caduta, e la folla che si accanisce sul monumento, prendendolo a calci, imbrattandolo e facendolo rotolare per la strada.

Sull’abbattimento del monumento indaga la polizia.“Un piccolo gruppo di persone –  ha dichiarato il sovrintendente Andy Bennett – ha commesso un atto criminale abbattendo una statua vicino al porto di Bristol. Stiamo già raccogliendo i filmati dell’incidente”.

Durante le proteste di ‘Black Lives Matter’ a Londra, invece,  è stato imbrattato il memoriale di Winston Churchill a Westminster. Lo riporta l’Evening Standard. Alcuni manifestanti hanno scarabocchiato “era un razzista” sulla statua di Churchill, Primo Ministro britannico durante la seconda guerra mondiale. A nulla sono valsi i tentativi di coloro che hanno cercato di proteggere la statua che peraltro era stata già deturpata con graffiti verdi durante l’imponente manifestazione contro il razzismo, svoltasi nel 76/mo anniversario del D-Day. Sui social media è anche comparso un post intitolato “un assaggio del vero Churchill” con un elenco di citazioni attaccate al memoriale.

(La Repubblica)

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