15 Maggio, 2024
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Lagarde: “non siamo qui a ridurre spread” irritazione di Mattarella

La frase che ha causato il peggior crollo di sempre nel mercato dei titoli di Stato è ormai celebre: “Non siamo qui per chiudere gli spread, ci sono altri strumenti e altri attori per gestire quelle questioni”. Esattamente agli antipodi rispetto al  “whatever it takes” del predecessore Mario Draghi, quell’impegno a fare “qualunque cosa” per contrastare le scommesse contro alcuni Paesi in vista della rottura dell’euro. Un capolavoro che ha trasformato un dramma sanitario in una nuova crisi finanziaria.

Quella di Lagarde è una gaffe, e lo si capisce dal fatto che dopo la conferenza stampa riparla alla Cnbc per aggiustare il tiro. Gli strumenti della Bce “sono disponibili per l’Italia. Su questo non ci deve essere dubbio”. Non solo: se necessario si devierà dalla regola che impone di comprare solo in proporzione alla quota di partecipazione al capitale della Bce. Come dire: se Francoforte non può far sparire l’epidemia di coronavirus, può evitare conseguenze peggiori.

L’ultima volta accadde nel 2011, Draghi non c’era ancora, e rischiammo grosso. Mattarella ne è così consapevole da protestare in via ufficiale. “L’Italia attraversa una condizione difficile e la sua esperienza sarà utile per tutti. Si attende quindi, quanto meno nel comune interesse, solidarietà e non mosse che possono ostacolarne l’azione”.

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