19 Aprile, 2024
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Stilata la classifica dei siti culturali più visitati della Tuscia

Come ogni inizio anno il Mibact (Ministero Beni Culturali) ha pubblicato la classifica dei siti di interesse culturale più visitati nel nostro territorio e per il 2016 si registrano numeri record nella Tuscia, in particolare Civita di Bagnoregio fa il pieno con 642 mila presenze, di cui 378.310 paganti.

«Il prossimo anno sforeremo i 700 mila: stiamo entrando nel gotha», gongola il sindaco Francesco Bigiotti, cui va il merito di un successo che nasce da un lavoro certosino portato avanti insieme alla sua giunta, in primis dal vicesindaco Luca Profili, e alla Regione Lazio.

Dunque a dispetto dell’appellativo di “Città che muore”, Civita si direbbe più in vita che mai: “I dati – dice Bigiotti – sono ancora in crescita e dimostrano potenzialità di sviluppo. Abbiamo istituito una commissione che vaglierà tutte le iniziative da fare su Civita: è la stessa che sta lavorando per il riconoscimento Unesco. Non ci possiamo più permettere nulla di stonato”. Intanto si guarda oltre.

“Nel 2017– continua il sindaco – sforeremo i 700 mila, entreremo nel gotha: numeri importanti che continuano a dare soddisfazioni”.

Nel resto della provincia i siti maggiormente visitati nello scorso anno sono 20. Secondo il Mibact, tutti insieme, hanno totalizzato 375.301 visitatori. Si tratta di musei, monumenti e aree statali. Civita di Bagnoregio dunque non è riportata, ma nello stesso arco temporale ha totalizzato quasi il doppio di tutti gli altri.

Ecco tutti i numeri del Mibact. Villa Lante a Bagnaia 81.951, palazzo Farnese a Caprarola 69.627, la necropoli di Tarquinia 41.948, la basilica di San Francesco 38.900, l’anfiteatro romano di Sutri 21.241, il museo archeologico nazionale di Tarquinia 17.756, la chiesa di San Pietro a Tuscania 16.850, il circuito archeologico di Tarquinia (museo archeologico nazionale e necropoli, biglietti venduti al museo) 13.976, la chiesa di Santa Maria Maggiore a Tuscania 12.830, il museo archeologico di Vulci a Canino 10.195, il museo archeologico nazionale di Tuscania 8.960, il museo nazionale etrusco alla Rocca Albornoz di  Viterbo 8.799, il santuario della Madonne de La Quercia 8.750, il museo archeologico dell’Agro falisco e Forte Sangallo a Civita Castellana 5.874, l’area del Foro e Domus privata e della città romana di Volsinii a Bolsena 4.856, Palazzo Altieri a Oriolo Romano 3.701, l’area di Ferento a Viterbo 3.277, il parco naturalistico archeologico di Vulci a Canino 2.937, la necropoli Madonna dell’Olivo a Tuscania 1.824, Villa Giustiniani a Bassano Romano 1.049.

Va ricordato, inoltre, che il ticket di ingresso a Civita di Bagnoregio, moltiplicato per le centinaia di migliaia di persone che hanno messo piede nella perla della Tuscia, ha permesso di quantificare degli introiti che, Bigiotti e i suoi, hanno deciso di reinvestire nello sviluppo del loro paese, in senso generale ma mirato. Hanno aperto, negli ultimi anni, decine di attività commerciali nel paese e molti sono tornati ad abitare a Bagnoregio, attratti dal fervore portato dal turismo e dalle nuove possibilità create dall’indotto.

Francesca Quarantini

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